Folta partecipazione di pubblico nei locali, attigui al Santuario del Sacro Cuore a Ca’ Staccolo, per ascoltare la toccante testimonianza di Stefano Vitali, a seguito dell’inspiegabile guarigione ottenuta, ad opera di Sandra.
Sandra nasce a Riccione il 19 agosto del 1961. A 12 anni incontra per la prima volta don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, e inizia un percorso spirituale che cambierà profondamente la sua vita. Sull’esempio di Don Oreste, sceglie di condividere la vita con persone disabili e tossicodipendenti. Anche per questo motivo, dopo la maturità scientifica, si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università di Bologna. Ad una festa incontra Guido Rossi e fu amore a prima vista. In attesa di sposarsi, da subito entrambi manifestano il desiderio di partire missionari in Africa. Il 29 aprile del 1984, scendendo dall’auto, per partecipare ad un incontro comunitario con il fidanzato ed un amico, viene travolta da un’altra auto. Muore dopo tre giorni di coma all’ospedale Bellaria di Bologna, a 22 anni.
Diario. Don Benzi ha l’occasione di leggere alcuni scritti da lei lasciati, nei quali scopre lo straordinario cammino spirituale di questa giovane studentessa ed il suo ricco mondo interiore. Nasce così la prima versione del “Diario” che viene successivamente ampliato ed arricchito, tramite il quale ancora oggi, continua a trasmettere, specialmente ai giovani e a quanti l’hanno conosciuta, il fascino di un cammino di fede e di crescita interiore. Per questo nel 2006 inizia la causa di beatificazione e nel 2018, papa Francesco autorizza la promulgazione del decreto, con cui Sandra viene dichiarata Venerabile. Successivamente beatificata il 24 ottobre 2021, «la prima beata fidanzata». Il 4 maggio 2024 si terrà la memoria liturgica. A 40 anni dalla scomparsa, la sua eredità spirituale ed il suo esempio di vita continuano ad essere fonte di ispirazione e devozione per tanti fedeli di tante parti del mondo.
Testimonianza di Stefano Vitali. E’ il primo segretario personale di don Oreste Benzi, poi una carriera politica di successo. Una famiglia meravigliosa. Ma qualcosa sembra arrestare la sua corsa, si ammala e l’esito degli esami è impietoso: tumore intestinale con prognosi di pochi mesi. La sera precedente l’operazione don Oreste giunge in ospedale, dicendogli pregare e affidarlo all’intercessione di Sandra. «Pazienti con il tumore all’intestino», ha raccontato Alberto Ravaioli, Primario di Oncologia all’Ospedale Infermi di Rimini, «ne ho curati a centinaia, ma di pienamente guariti, posso affermare di aver visto solo Stefano Vitali». Pochi mesi dopo i medici gli comunicano che il tumore era clinicamente sparito. Dal male inguaribile all’ inspiegabile guarigione, proprio per intercessione della futura beata. Un autentico miracolo. «Perché proprio a me?», ha detto Stefano, raccontando la sua toccante testimonianza. «Avendo visto tanti giovani morire, all’inizio pensavo di essere un sopravvissuto, uno che aveva scampato un pericolo mortale e per questo ho vissuto molti sensi di colpa e insieme a don Benzi cercavo di capire la mia storia e perché si era rivolto a Sandra. Lei doveva parlare a me per dirmi di amare fino in fondo il tempo che vivevo. Nella sua semplicità mi ha dato gli ingredienti per arrivare al suo sorriso, perché il Signore ci vuole vedere felici». E ancora: «Di fronte alle necessità dei fratelli, di solito facciamo fatica a dire “Si”. Non posso più dire di non aver tempo perché ora conosco il suo valore. Il Signore mi ha concesso di vivere i tempi supplementari e per questo voglio rispondere sempre con slancio e gioia come ci ha insegnato Sandra», ha concluso Stefano Vitali.