Costruire una più stretta alleanza attraverso la quale migliorare le condizioni di vita in buona salute della popolazione marchigiana, specificatamente quella over 65, con una attenzione particolare alla prevenzione e alla sostenibilità del sistema sanitario. È quanto di prefigge il Protocollo d’Intesa firmato oggi a Palazzo Raffaello tra Regione Marche e Sindacati Pensionati (SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil) per la Promozione della Salute nella Comunità e il sostegno alle strategie di Prevenzione.
L’Intesa si propone di ampliare le attività congiunte di informazione e formazione sul contrasto ai principali fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, sulla prevenzione dell’osteoporosi e degli incidenti domestici, sulla promozione dell’attività fisica e l’adozione di un sano stile di vita, sulla sensibilizzazione per l’adesione agli screening oncologici e alle vaccinazioni.
“Un importante accordo sul tema della Salute – ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che non è solo il farmaco o un ricovero, ma quello che facciamo quando stiamo bene e cioè prevenzione, attività di screening , comportamenti e informazioni. In questo i sindacati dei pensionati sono preziosi perché presenti in tutto il territorio e in rapporto costante con gli over 65 destinatari di questo progetto. I sindacati sono quindi in grado di fornire quel quadro di informazioni e conoscenze utili alle persone per poter avere un corretto stile di vita e fare l’attività necessaria per evitare di ammalarsi e vivere bene e a lungo. Oltre alle attività già fatte e in corso come quelle relative all’osteoporosi, ci sarà anche un monitoraggio su queste politiche per poter coordinare sempre meglio le attività. È un impegno che prendiamo tutti molto volentieri perché sappiamo che ci stiamo occupando di quella persona che è in salute e che ci vuole restare e noi cerchiamo di dargli una mano attraverso una voce amica che possa indicargli la strada”.
“Questo protocollo – ha detto Lino Ottaviani (FNP Cisl) – mette al centro il cittadino che ha più difficoltà ad interagire con la sanità. Noi mettiamo a disposizione la nostra rete proprio per aggiornare i nostri pensionati rispetto alle informazioni utili per la loro salute”.
”La firma di oggi e la legge sull’invecchiamento attivo – ha aggiunto Elio Cerri (SPI Cigl) – vanno nella giusta direzione e cioè quella di fare in modo che si possa vivere il periodo della pensione in piena salute”.
“L’intesa sottoscritta e un momento di arrivo, ma anche di ripartenza – ha concluso Marina Marozzi (Uilp Uil) – Di fronte ad una popolazione che invecchia la prevenzione è tema fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario, per conservare l’autonomia dell’individuo e continuare a considerarlo risorsa ed è questa quindi la strada su cui proseguire”.
L’esperienza sviluppata nel dare attuazione alle linee di intervento che compongono i Programmi del Piano regionale della Prevenzione ha in effetti evidenziato come sia possibile raggiungere più efficacemente le persone attivando le risorse della comunità, istituzionali e non, già presenti nei territori e che, a vario titolo, condividono gli obiettivi della Sanità pubblica.
In particolare, è risultata adeguata la strategia dei cosiddetti “moltiplicatori dell’azione preventiva”, di quei soggetti che, pur non avendo uno specifico ruolo nell’ambito della prevenzione, a vario titolo entrano a contatto con i destinatari finali, assumendo un ruolo indispensabile per promuovere l’adesione a stili di vita salutari ed alle raccomandazioni ed aumentare l’attenzione sui rischi per la salute che derivano da comportamenti scorretti.
Il Protocollo prevede anche il sostegno a programmi di invecchiamento attivo promossi da Enti, Istituzioni e Aree Vaste ASUR. Da rilevare che una esperienza simile ha già prodotto importanti risultati: l’attuazione della Linea d’intervento del Piano regionale della prevenzione “Ossi Duri si diventa”, per la prevenzione dell’osteoporosi.
La collaborazione risulta inoltre importante in tema di contrasto alle diseguaglianze in salute, favorendo la realizzazione di azioni a favore di gruppi sociali particolarmente a rischio di fragilità, come la popolazione anziana, che può essere più efficacemente raggiunta e coinvolta tramite organizzazioni radicate nei territori. Verrà infine attivato uno specifico tavolo di monitoraggio, con i sottoscriventi il protocollo, per valutare le iniziative intraprese, l’efficacia delle stesse, oltre l’incidenza di alcune patologie in base agli indicatori previsti dai Piani e dai programmi dedicati.