“La crisi demografica è la vera origine della crisi economica perché ha prodotto calo del Pil, consumismo, corsa al ribasso dei costi di produzione, delocalizzazioni e, parallelamente, invecchiamento della popolazione, aumento dei costi fissi e quindi delle tasse, indebitamento”. Affermazione lapidaria, che ben sintetizza il pensiero del Prof. Ettore Gotti Tedeschi, così come argomentato diffusamente nel suo recente libro “La culla vuota della civilità”, scritto assieme all’europarlamentare e neo ministro per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana.
Famiglia. Il tema è di un’attualità e urgenza assolute (l’ultimo dato ISTAT è proprio di oggi: per il terzo anno consecutivo, segnando un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia, i neonati sul suolo italiano sono meno di mezzo milione, precisamente 458.151) e verrà affrontato dal noto economista e banchiere in occasione dell’incontro pubblico dal titolo “Famiglia italiana dove vai? Il lungo inverno demografico del Bel Paese – prospettive etiche ed economiche”, venerdì 22 giugno 2018, presso la Pinacoteca San Domenico a Fano.
All’interno della serata è prevista anche la presenza di qualificati ospiti, come il Senatore Simone Pillon, animatore instancabile delle realtà pro-family, e Federico Iadicicco, Presidente della Associazione Nazionale per l’Industria e Terziario, mentre al professore Samuele Giombi, Dirigente Scolastico, spetterà il ruolo di moderatore.
Denatalità. Va detto subito, secondo quella che è l’intenzione delle sigle promotrici (Pastorale Familiare Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, Associazione Noi per la famiglia, Comitato difendiamo i nostri figli – Pesaro Urbino, Movimento per la vita – Fano), che non è più possibile limitarsi alla semplice constatazione, quasi fatalistica o nostalgica, che in Italia, e più in generale nell’Occidente sviluppato, si facciano sempre meno figli; la denatalità, oltre che effetto di una congiuntura economica sfavorevole, va inquadrata in modo obiettivo come prodotto di una mentalità utilitaristica, largamente segnata da politiche miopi che hanno inesorabilmente indebolito la centralità del ruolo della famiglia e le sue specificità; in questo senso, la ripresa delle nascite costituisce la condizione ineludibile per la ripresa complessiva del nostro Paese.
Vita. Da qui l’esigenza di un deciso cambio di passo e di direzione, perché, secondo quello che la sollecitudine pastorale della Chiesa da sempre raccomanda, si abbia il coraggio di investire nuovamente nel capitale umano, letteralmente inteso come aperura alla vita e alla sua tutela, dal suo esordio fino al suo naturale spegnersi, accompagnandone le fasi ove emergono fragilità e debolezza, ma mai si perde la dignità incomparabile.
Non c’è da illudersi, non sarà un processo indolore, poiché le implicazioni sono molteplici, e ancora più dense sono talune resistenze ideologiche, ma certamente qualcosa si sta muovendo e ci auguriamo che i posteri, cui per tradizione compete “l’ardua sentenza”, siano sempre più numerosi e lieti di essere al mondo!
Foto di Giuseppe Colombo “Famiglia su vespa”, 1968