È passato esattamente un anno dall’incontro tra il liceo “Mamiani” di Pesaro e il rabbino Giuseppe Laras, deceduto nei giorni scorsi. Eravamo stati ricevuti nel suo studio milanese per realizzare un’intervista su temi riguardanti l’antisemitismo e l’importanza di mantenere viva la memoria. Un confronto reso possibile grazie all’amico Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia. L’appuntamento col rabbino era stato inserito all’interno di un ciclo di iniziative organizzate in occasione della mostra: “I Genocidi del XX secolo”, realizzata dal Mèmorial de la Shoah di Parigi e ospitata dal liceo “Mamiani”.
Antisemitismo. A condurre le domande a Rav Laras era stato Marco Rinaldi, studente liceale, che oggi ricorda il monito e la preoccupazione dell’anziano rabbino scandito da un triplice imperativo: ricordare, trasmettere, educare. «Bisognerà continuare a parlare di ciò che è successo – aveva detto Laras – ma fondamentale sarà trasmettere ai posteri un atteggiamento di netto rifiuto della violenza e dell’intolleranza, in un tempo in cui riconoscere l’altro sembra essere ancora difficile». Anche Rav Laras era stato un “figlio della Shoah”. «La distruzione degli ebrei d’Europa ha segnato per sempre ma mia esistenza – ci aveva detto Laras – ma la Giornata della Memoria, va ripensata rispetto all’attualità dell’antisemitismo contemporaneo, alla sua complessità. È necessario ricordare, anche a taluni nostri intellettuali e storici che contribuiscono all’aumento dell’assordante confusione, che l’antisemitismo non è né una forma particolare di razzismo né tantomeno confinato ai soli totalitarismi di destra. L’antisemitismo è specifico».
Incontri. Il liceo “Mamiani”, ormai da diversi anni, è parte attiva nel promuovere processi educativi di dialogo ed incontro con le diverse tradizioni religiose riservando però una particolare attenzione al popolo ebraico. In questi anni abbiamo potuto vivere altre belle occasioni di incontro come l’esperienza vissuta al Liceo ebraico di Milano per ascoltare l’incredibile testimonianza di George Loinger e Liliana Segre. Percorsi che hanno coinvolto naturalmente anche l’Arcidiocesi di Pesaro. Il fermento di queste iniziative promosse dal “Mamiani” ha portato alla realizzazione di due tesi di laurea: una all’Istituto Teologico di Ancona e l’altra all’Istituto di Scienze Religiose di Rimini. Mossi da questa convinzione “Le tavole del dialogo” sono state inserite a pieno titolo nel Piano dell’Ampliamento dell’Offerta Formativa, fare memoria è andare anche all’origine della nostra storia, una storia che non può separarsi da quella del popolo ebraico.
Dialogo. Del rabbino Laras ci porteremo dentro la lezione dell’importanza di continuare a percorrere la strada del dialogo e della conoscenza, l’unica via possibile come antidoto verso un antisemitismo oggi quotidianamente riaffiorante. Pio XI all’indomani della promulgazione delle leggi razziali ebbe a dire ad un gruppo di giornalisti in visita a Castel Gandolfo: «L’antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti». Senza scoraggiarci continueremo a percorrere, se pur lentamente, il cammino del dialogo e della “memoria”.