“Il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità. Anche nel prossimo anno i pellegrini di speranza non mancheranno di percorrere vie antiche e moderne per vivere intensamente l’esperienza giubilare”.
Queste parole della bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” ben inquadrano il senso dell’incontro che si è tenuto domenica scorsa al Santuario del Sacro Cuore di Ca’ Staccolo. L’appuntamento, presente l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci, è stato pensato per i quasi 200 fedeli della nostra Arcidiocesi che il prossimo 22 febbraio si recheranno a Roma per il pellegrinaggio giubilare organizzato dalla Metropolia e guidato dai nostri Vescovi. In totale – questi sono i numeri – i pellegrini delle diocesi di Pesaro, Urbino e Fano che parteciperanno saranno circa 1300. Davvero un bel numero, che però abbisogna di docilità affinché l’intera ed intensa giornata giubilare riesca nei suoi vari aspetti, organizzativo (logistica e tempistica), ma soprattutto spirituale. Proprio per questo Marina Venturini, coordinatrice del pellegrinaggio, ha ricordato ai presenti che quella del 22 febbraio non sarà una gita a Roma, ma il pellegrinaggio “ad limina apostolorum” (sulle tombe degli apostoli), momento focale del Grande Giubileo Ordinario.
A Roma i pellegrini vivranno 3 momenti importanti che si richiamano a vicenda: la liturgia penitenziale con la possibilità delle confessioni, il pellegrinaggio giubilare (pur solo poche centinaia di metri) da via della Conciliazione alla basilica di san Pietro con il passaggio della Porta Santa e la celebrazione dell’Eucaristia all’altare della Cattedra. Non resta che augurarci buona preparazione e… buon cammino giubilare.