“Chiediamo a Santa Barbara di poter riscaldare il nostro cuore con la fiamma viva della sua fede e del suo esempio”. Con queste parole il Vescovo Andrea ha aperto l’omelia di mercoledì 4 dicembre per la festa di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco e della marina militare. Mons. Andreozzi ha ripercorso la vita della santa, rinchiusa da suo padre in una torre per tutto il tempo della giovinezza poiché, gelosissimo, voleva preservarla da tutti i pericoli e voleva essere lui il padrone della vita di questa sua figlia. “Barbara – ha ricordato il Vescovo – iniziò a leggere le Sacre Scritture. Sicuramente nei giorni della prigionia pensava a come il Signore avesse predisposto per lei una dimora nella sua casa. La lettura delle Scritture e l’amore per Gesù resero più facili i giorni della sua permanenza nella torre e la resero intrepida e coraggiosa. Come Barbara – ha sottolineato il Vescovo – anche noi dobbiamo abituarci a stare con il Signore tutti i giorni della nostra vita. Chiediamo alla santa il coraggio per svolgere la missione che la vita assegna a ciascuno. Marinai e vigili del fuoco, oggi arrivati in cattedrale con i simboli del loro lavoro, oggi sono qui a chiedere la protezione della santa per essere intrepidi nelle difficili missioni che sono chiamati a svolgere”. Il Vescovo ha ringraziato tutti i presenti che ogni giorno si adoperano per la protezione e la sicurezza dell’intera comunità. “Vi ringrazio – ha detto il Vescovo – perché ci sorvegliate, ci custodite per rendere sereni i nostri giorni”.