Da tempo la comunità parrocchiale di san Giorgio di Borgo Massano, desiderando agganciarsi con altre parrocchie della nostra Arcidiocesi, quali Urbania e Sant’Angelo in Vado, al progetto di aiuto compiti promosso da Caritas Italiana, stava lavorando alla sua attuazione. L’adesione a questa davvero ghiotta opportunità educativa alla fine nel maggio scorso è stata approvata. Ed ecco, allora, l’alacre ricerca di giovani, volontari ed educatori professionali, per rendere concreto ed operativo il progetto, offrendo per due pomeriggi la settimana tempo e passione educativa a favore dei ragazzi delle elementari e delle medie che avrebbero aderito. Contemporaneamente, attraverso i social della parrocchia ed il “passaparola”, sono state informate le famiglie dei ragazzi. E così una decina di educatori e 16 ragazzi il mercoledì ed il venerdì dall’inizio della scuola si trovano due ore nel nuovo oratorio parrocchiale “Santa Famiglia” per fare i compiti, giocare e stare assieme… non mai da soli. Infatti, oltre agli educatori, alcune mamme si sono rese disponibili per gestire la logistica: tenere aperta la struttura, preparare le merende, riordinare a fine lavoro e, più in generale, attendere ai bisogni ed alle necessità dei ragazzi.
Ma c’è di più: le famiglie stesse dei ragazzi che aderiscono al progetto “Gioca e studia” si affacciano all’oratorio e ne gustano la grande valenza relazionale ed educativa propria della Chiesa che san Paolo VI nel Concilio Vaticano II ha definito in maniera lungimirante come maestra in umanità. In particolare è doveroso sottolineare come l’oratorio all’interno di una Parrocchia sia il luogo dove ragazzi, adolescenti e giovani – e perché no, famiglie – possono trovare casa, sentirsi a proprio agio crescendo in “età, sapienza e grazia”, come il giovanetto Gesù nella sua Nazareth. L’oratorio, infatti è quel luogo dove maggiormente la comunità cristiana manifesta la sua profonda umanità che trova le sue radici in Cristo. In oratorio, infatti, c’è spazio per tutti, senza distinzione di età, di genere, di fede religiosa. Si potrà negare a qualcuno di partecipare al grest, di fare una partita a calcetto o a ping-pong? Solo, l’oratorio non deve perdere la propria identità cristiana. Vale davvero la pena, allora, far nostre queste considerazioni, valorizzare gli spazi educativi per i giovani che le nostre parrocchie possono offrire, prendendone parte attiva senza sempre delegare ad altri un impegno che è di tutta la comunità adulta.