La lunga amicizia e condivisione di attività e obbiettivi sono messi in luce con dovizia di particolari da Sergio Pretelli che rievoca molti episodi della intensa militanza del prof. Mosci nei diversi settori della vita culturale cittadina ed universitaria
Ero appena arrivato a Losanna quando mi raggiunse la telefonata di Cino Sassi, il cognato, con la ferale notizia della improvvisa scomparsa di Gastone Mosci. Una vita trascorsa insieme dagli anni dell’Università. Mi ero trasferito da Perugia a Urbino, facoltà di Economia. Aderii all’INTESA, il gruppo politico cattolico di riferimento nell’Organismo Rappresentativo degli Universitari. L’animatore era Gastone che mi portò alla FUCI, fondamentale per la formazione e la vitalità della democrazia. Con l’assistente don Firmino Poggiaspalla si stabilirono tre obiettivi. Fuci luogo d’incontro degli studenti; luogo di formazione e di confronto; luogo di preghiera.
Vita associativa. La Ri-fondazione delle ACLI negli anni Ottanta fu una derivazione di quella preparazione. Gastone fu affascinato dai racconti di Lino Vitali, bibliotecario, e di Egidio Mengacci impiegato; ambedue dell’Università di Carlo Bo che nella giuria della gara di bocce delle ACLI-dopolavoro di Via Santa Margherita, inserirono come membro don Primo Mazzolari che ritenne questa esperienza molto costruttiva e importante. Le nuove ACLI di Palazzo Petrangolini dovevano diventare un centro di aggregazione culturale aperto a tutti per la partecipazione politica e l’educazione alla democrazia. Il Circolo Acli-Centro Universitario diventa il cuore di tutte le iniziative. Ne richiamo alcune. Il mese della pace, promosso da JUSTITIA e PAX, affiliata alle ACLI che terminava con un corteo nella città. Ricordiamo il rapporto con Le Casse rurali regionali (ora BCC) per le quali le ACLI organizzavano, con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, tre incontri culturali di grande levatura. Le proposte avevano l’avallo di Carlo Bo e don Italo Mancini. Gli anni dell’Osservatore Romano. A sorpresa Paolo VI nominò direttore il Prof. Valerio Volpini di Fano. Il rapporto stretto con Volpini era tenuto da Gastone e gli eventi importanti dell’Istituto di Scienze Religiose e dell’Università di Urbino comparvero regolarmente nelle pagine culturali del giornale Vaticano.
Impegno culturale. La fondazione dell’Università della Terza Età (UNILIT) della Provincia di Pesaro e Urbino vede Gastone tra i fondatori. All’incontro con Carlo Bo e insieme ai sindacalisti di Pesaro, il Rettore volle che fosse aggregata alla Libera Università di Urbino. Sostenitore della Stampa cattolica, amico di don Raffaele Mazzoli, direttore de “Il Nuovo Amico”, Gastone fu il grande sostenitore del Giornale come unica espressione delle Diocesi di Pesaro, Urbino e Fano. All’inizio sembrava un miraggio, ma Gastone non si scoraggiò. Si incominciarono a tessere rapporti con gli amici di Volpini e del Vescovo di Fano mons. Costanzo Micci. Direttore del Premio Letterario Nazionale Frontino, Gastone ne è stato parte molto attiva e autorevole. Ed in margine a quel Premio è maturata la cerimonia della cittadinanza onoraria di Belforte all’Isauro al Magnifico Rettore dell’Università di Urbino. Carlo Bo ne è stato il primo.