Da tempo immemorabile nella piazzetta del Carmine, quartiere di Valbona, i residenti e tanti urbinati si ritrovano ogni 16 luglio per onorare la Vergine raffigurata in un bel dipinto racchiuso in una nicchia con preghiere e canti
Il 16 luglio si è rinnovata l’antica tradizione di festeggiare la Madonna del Carmelo (o del Carmine). A Urbino la si celebra nell’omonima piazzetta, in contrada Valbona. Un tempo si celebrava anche la messa, da diversi anni invece il programma prevede, come è stato anche martedì, la recita del Santo Rosario alternata a canti mariani, con al termine un gradito rinfresco offerto dagli abitanti delle vie limitrofe.
Protezione. L’antica edicola votiva con la Madonna del Carmelo, posta in posizione centrale su un muro che domina la piazzetta, è senza dubbio la più venerata tra tutte le 37 edicole del centro storico. Le ragioni di una pietà così diffusa sono da attribuirsi al fatto che gode di un culto rionale, dell’intero quartiere di Valbona. Non è infatti legata a una casa privata, in posizione defilata, bensì è al centro di un pianoro (via del Carmine, non a caso) che da sempre è uno dei luoghi di ritrovo del quartiere, dai giochi dei bambini (come la campana disegnata ancora sul selciato) alle veglie serali alle feste o rosari. L’edicola è il proseguimento di un culto più antico dovuto alla presenza, proprio dove oggi c’è la piazzetta, di un oratorio dedicato sempre alla Madonna del Carmine (almeno dal ’600). Esso venne abbattuto e l’omonima congregazione soppressa (tra il ’700 e l’800), così gli abitanti ormai devoti alla Vergine del Carmelo decisero di edificare un’edicola per continuare la devozione. Contiene una tela con Madonna col Bambino tra le nubi; in basso quattro anime del purgatorio supplicano Maria incoronata di stelle, che con la destra regge due piccoli scapolari, simboli carmelitani, e con la sinistra porge il seno a Gesù. Il culto per la vergine del Carmelo è legato a due colonne della Chiesa: innanzitutto l’ordine carmelitano, che l’ha adottata come protettrice, soprattutto dopo l’apparizione a S. Simone Stock nel 1251 in cui la Vergine con Gesù in braccio promise la salvezza dell’anima agli indossatori dello scapolare; in secondo luogo, alla preghiera per le anime del purgatorio, che la tradizione vuole siano aiutate specialmente dalla Madonna del Carmine.
Diffusione. Non solo a Urbino si è celebrata la ricorrenza: a Montecalvo è stata solennizzata domenica 14 luglio, e sempre due giorni prima anche alla pieve di Santo Stefano di Gaifa, dove è chiamata Madonna del Carmelo, c’è stata una messa serale con momento di ricordi e riflessioni in memoria di don Gino Palazzi. Nel giorno della festa, martedì, la festa è stata a Sompiano, frazione di Borgo Pace. Due le messe al sacello del Carmine, una al mattino e una serale, preceduta quest’ultima dalla processione e seguita da un bel momento conviviale.
Calmazzo. Questa domenica invece la Madonna del Carmine sarà protagonista alla parrocchia di Calmazzo, di cui è patrona. Il programma prevede alle 18 la santa messa celebrata dall’arcivescovo Sandro Salvucci, poi la processione per le vie del paese, e al termine un momento di convivialità offerto dalla parrocchia. Alle ore 20,15 tutta Calmazzo cenerà insieme con un menù fisso al costo di 15€ aperto a tutti a base di paella. La chiesa del Carmine, realizzata tra gli anni ’70 e gli anni ’90, è una delle poche chiese modernissime della diocesi, interamente in cemento armato a vista, con linee curve e ondulate spezzate da spigoli acuti molto particolari.