Maurizio Gambini, al suo terzo mandato come primo cittadino della città ducale, ha ha dato avvio lo scorso 7 luglio i lavori del Consiglio Comunale. Presidente sarà Lino Mechelli e vice sindaco Giulia Volponi, nome già annunciato prima del ballottaggio
Si è insediata il 7 luglio la nuova amministrazione comunale di Urbino, la prima dopo il riconoscimento dello status di Capoluogo di provincia, avvenuto a gennaio. Trentadue i consiglieri, che hanno eletto come presidente Lino Mechelli, proveniente dalla lista Urbino Città Ideale che sosteneva Maurizio Gambini. Mechelli, alla sua seconda esperienza come presidente del consiglio, ora si troverà a dirigere i lavori di un gruppo raddoppiato rispetto a quando ebbe l’analogo incarico con la giunta Corbucci, molti anni fa.
Consiglio. E il numero doppio non ha portato solo ‘benefici’, in primis economici, ai tanti nomi in più seduti sugli scranni della sala Serpieri. Tra gli svantaggi c’è sicuramente la ristrettezza di spazi. I consiglieri infatti sono seduti sui due lati dei grandi tavoli che prima erano tarati per 16 persone. Sono stati aggiunti i microfoni, ma sicuramente il futuro, anche non a breve termine, porterà dei cambiamenti (di arredamento o di sala) per l’assise urbinate. È stato anche nominato consigliere aggiunto in quota studenti Fabio De Luna, presidente del consiglio studentesco dell’ateneo.
Assessori. Nella prima seduta il sindaco Gambini, che ha vinto al ballottaggio quello che è il suo terzo mandato da primo cittadino, ha anche nominato i nuovi assessori: si tratta di Elisabetta Foschi, Francesco Guazzolini, Lara Ottaviani, Massimiliano Sirotti, Marianna Vetri e Giulia Volponi. La prima, della lista Centrodestra per Gambini; gli altri cinque, tutti della lista Liberi per Cambiare. Solo Volponi era già stata annunciata, quando Gambini l’aveva indicata come sua vicesindaco già prima del ballottaggio. Le deleghe assegnate sono: per Elisabetta Foschi, politiche sociali, giovanili e Urbino capoluogo; Guazzolini avrà turismo, politiche comunitarie e internazionali; dopo i dieci anni senza un nome per la cultura, perno fondamentale per Urbino, in cui il deus ex machina era sempre Vittorio Sgarbi, la delega ora è andata a Lara Ottaviani, già presidente di Ardiabus, che assume anche quelle a mobilità e trasporti e sviluppo del centro storico; Massimiliano Sirotti prende politiche educative, sviluppo e recupero del territorio; la ex vicesindaco Marianna Vetri riceve personale e infrastrutture sportive. Infine, Giulia Volponi avrà urbanistica ed edilizia.
Futuro. Le nuove regole da capoluogo permettono un numero di assessori fino a nove, per cui le tre poltrone rimaste potrebbero essere assegnate, assieme ad alcune deleghe rimaste al sindaco, come la polizia municipale, i lavori pubblici, la sanità, le partecipate e soprattutto il ‘pesante’ bilancio. Il sindaco dovrà a brevissimo indicare anche i nomi che presiederanno o occuperanno poltrone nelle partecipate: Legato Albani, Ami/Adriabus, Urbino Servizi, Cappella Musicale, Marche Multiservizi. Importante sarà capire fin da subito le azioni di governo della nuova giunta, a partire dai temi caldi: rilancio del turismo, status di capoluogo e proposta di provincia autonoma, sanità, viabilità. Ma il bilancio finale lo avremo solo nel 2029.