In una società sempre più frenetica che tende a rinchiudersi dentro un mondo digitale fatto di pixel e di giga, c’è chi apre le porte di casa per accogliere chi passa a fare due chiacchiere, pensare e confrontarsi E’ la storia di Mimma, all’anagrafe Maria Giovanna Piccini ma in paese la chiamano così, la quale, a San Costanzo, ha aperto una stanza al piano terra della sua casa, una volta destinata a attività commerciale (sartoria), per accogliere i passanti, i nipoti, gli amici dei nipoti, insomma chi vuole. Uno spazio privato, ma che si apre al pubblico. “E’ nato da un’niziativa di un gruppo di amici – ha raccontato Mimma – che a mia insaputa, in occasione di un compleanno, hanno voluto farmi una sorpresa appendendo questa insegna ovvero il Pensatoio. Così hanno voluto concretizzare il desiderio di potersi ritrovare insieme, senza obblighi e senza velleità, soltanto per il piacere di stare insieme, scambiarsi esperienze di vita e sentirsi vicini. Ci scambiamo l’esperienza dei nostri errori in modo tale da diventare persone migliori ed essere gradevoli per sè e per gli altri”.
Il pensatoio di San Costanzo è anche un luogo per fermarsi. “In questo mondo frenetico all’insegna della produttività e dell’efficienza – ha proseguito Mimma – è necessario un momento per fermarsi. Ciò non significa perdere tempo, ma prendere coscienza di ciò che stiamo vivendo, riscoprire gli amici rafforzando quel sentimento di comunione e comunità che ci fa essere tutti sulla stessa barca”.
Anche i bambini frequentano il pensatoio e sono liberi di esprimersi senza troppe regole giocando, scrivendo, dipingendo ecc.. All’esterno del locale vi è anche un piccolo murales che raffigura un cavallo, simbolo di libertà e di fiducia legato al passato, alla vita di paese.
Se passando per San Costanzo vedete l’insegna e la porta aperta non esitate dunque a fermarvi per condividere qualche pensiero e qualche esperienza di vita!