A conclusione dei “festeggiamenti” per i 250 di vita del monastero mercatellese ed in viste della solennità del 9 luglio, la comunità icense si è impegnate in una nutrita serie di appuntamenti liturgici e culturali di ampio respiro.
Le variabili del tempo di quest’estate non lasciano tranquilli i progetti di vacanze, ma ci sono degli appuntamenti che restano memorabili e tracciano un segno indelebile nella nostra esistenza, senza condizionamenti metereologici. Una di queste tracce è sicuramente l’incontro con persone importanti che ci cambiano la vita, come può essere stata la conoscenza di uomini o donne che si amano, o che ci hanno appassionato ad una causa, ad un progetto, ad una scienza.
La novena. Una di queste persone è sicuramente santa Veronica che dal 1727 continua a farsi conoscere e amare da tanta gente per indicare un cammino sicuro verso Dio. Il fascino che la sua vita continua ad emanare ci attrae per la sua amabilità, la sua forza decisa nel resistere al male e vivere nella pace di Dio. La novena di preparazione alla sua festa del 9 luglio quest’anno è stata particolarmente coinvolgente per i significativi incontri che ci sono stati proposti in diverse tappe. Durante la celebrazione Eucaristica ogni sera è stata presentata la figura di santa Veronica sottolineando un aspetto relativo alle letture Bibliche proposte dalla Liturgia, fino al Triduo in cui si sono approfonditi 3 temi specifici. In due serate ci sono stati offerti dei momenti di incontro con la storia del nostro monastero e con la preghiera sperimentata durante l’Adorazione Eucaristica. Nelle serate del Triduo fra Damiano Angelucci ci ha presentato 3 aspetti di santa Veronica sintetizzati dalle parole: appartenenza, passione, sponsalità.
Serata “storica”. L’incontro con la storia si è svolto nella nostra Chiesa gremita nella serata del 1° luglio, quando don Fabio ha sapientemente presentato il percorso storico del nostro monastero dalle origini fino ad oggi: 251 anni di grazia. Come ha sottolineato la madre abbadessa suor Letizia, don Fabio ha fatto ricerche accurate nei registri e nelle cronache del nostro archivio e della Parrocchia. Le cose più significative e più grandi non si possono appuntare perché è lo Spirito che le compie, così come lo Spirito ha ispirato la profezia di Veronica che si è realizzata per opera della sua discepola la beata Florida Cevoli: “la mia casa sarà una casa di preghiera”. Il Vescovo, mons. Bajardi, era restio poiché la terra era assai povera, ma la madre Florida soggiunse prontamente di farsi animo che Dio avrebbe provveduto e così nel 1749 il progetto ebbe inizio. Le prime tre sorelle, inviate dal monastero di Città di Castello il 24 maggio 1773, aprirono la strada che, nello scorrere del tempo, ha visto tante giovani bussare a questo monastero per lodare il Signore e continuare il cammino da loro tracciato seguendo le orme di santa Veronica, persistendo anche nelle dure prove delle soppressioni. Segnaliamo l’ingresso di Clementina Ticchi il 24 novembre 1902 che prenderà il nome di suor Maria Francesca (venerabile dal 2020), la cui maturità di spirito e la virtù provata furono un grande sostegno per la comunità, anche se solo per breve tempo poiché morì a soli 35 anni di età (20.6.1922). Siamo profondamente liete per questa novena che ci ha offerto salutari e stimolanti esempi per continuare il cammino verso Dio e ci auguriamo che molti dei presenti abbiamo potuto beneficiare di tanta grazia. La festa del 9 luglio possa trovare cuori aperti ad accogliere l’abbondanza di grazia che ancora santa Veronica vorrà concederci dal Cielo dal suo amato sposo Gesù.