La presenza dell’arcivescovo Sandro Salvucci all’hotel Flaminio domenica 9 ottobre non è stata tanto provocata dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Giorgio Paolini, quanto dal quarantesimo anniversario del primo campo giovani del “Movimento Diocesano dell’Opera di Maria” (Movimento dei Focolari), voluto dall’allora vescovo Gaetano Michetti a Pesaro. Proprio lui, una volta ottenuto il benestare della fondatrice Chiara Lubich, ha dato il mandato a don Giorgio Paolini di essere ‘animatore principale’ di questo settore dell’opera di Maria che ha lo scopo specifico di servire, con la Spiritualità dell’Unità, le articolazioni pastorali della diocesi e delle parrocchie. Questo evento è stato per le persone convenute, e per tutti quelli che erano collegati da casa, una fantastica opportunità di far memoria delle radici da cui tutto è partito, e di ripercorrere con intima emozione quarant’anni di cammino guidati dal Vangelo condiviso tra le persone e incarnato nei vari aspetti della vita ecclesiale e sociale. Significativa la presenza di una rappresentanza dei 40 giovani che, guidati da don Michele Simoncelli, hanno raccontato con entusiasmo qualcosa della loro recente esperienza di tre settimane alla “Scuola di unità” a Belvedere: l’albero porta ancora frutti! L’arcivescovo Sandro nell’omelia ha preso spunto dal Vangelo del lebbroso guarito che torna a ringraziare Gesù, per invitare tutti a rendere grazie a Dio per questa realtà evangelica presente a Pesaro, e a proseguire nel cammino intrapreso.
Anche la frase biblica riportata nell’immaginetta del 50’ di don Giorgio, è stata colta come invito a proseguire nella tessitura della ‘rete di unità avviata: “Stirpe eletta, sacerdozio regale, popolo che Dio si è acquistato, annunciate le meraviglie di Colui che vi ha chiamato alla sua luce ammirabile (cfr 1 Pt, 2, 9). Don Giorgio ci ha tenuto a sottolineare che ‘sacerdozio regale’ non è riferito al ‘presbitero’, ma ad ogni battezzato: così tutti i presenti si sono sentiti chiamati ad essere ‘annunciatori della ‘luce ammirabile’ ricevuta dal Signore in questi quaranta anni! Avanti dunque, nel ‘cammino sinodale’ con tutta la Chiesa.