La sottosezione Unitalsi di Pesaro piange la perdita di Giorgio Giardini ricordando il suo tratto garbato e la sua capacità di amicizia verso tutti
Testimonianza
Ci ha lasciati quasi all’ improvviso Giorgio Giardini a cui abbiamo voluto tutti molto bene anche per il suo tratto garbato che non faceva mai sentire nessuno a disagio. Vogliamo ricordare la sua presenza sempre gioiosa ai nostri pellegrinaggi e alle vacanze in montagna, attraverso le parole affettuose di due nostri volontari, ringraziando il Signore per il dono prezioso della sua esistenza.
Dono. Da giorni eravamo in apprensione per l’aggravamento del suo stato di salute ed è giunta la triste notizia della sua salita al cielo: Giorgio Giardini è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia il 10 maggio scorso. Increduli e profondamente addolorati per aver perso una persona speciale, a tutti noi tornano alla mente ancora più vividi i tanti ricordi dei momenti vissuti insieme, sia in occasione dei pellegrinaggi alla Santa Casa di Loreto che nelle diverse attività organizzate dalla Sottosezione Unitalsi di Pesaro alle quali il nostro caro Giorgio partecipava sempre. In tali occasioni non si poteva non essere colpiti e coinvolti dal suo sorriso che donava gioia e speranza a tutti quelli che lo circondavano, segno distintivo della sua positività, del suo amore per la vita e della voglia di viverla a pieno cogliendone ogni aspetto. Gioia e speranza, sono proprio queste due parole che meglio lo descrivono, lo rappresentano e che ci ha lasciato come sua eredità. La gioia vissuta ed espressa come “gioia cristiana”, quella che Papa Francesco in più occasioni ci ha ricordato essere “il respiro, il modo di esprimersi del cristiano” e che “non si compra al mercato” ma è “un dono dello Spirito” custodito dalla fede. Ecco, Giorgio aveva questo dono e non mancava mai di condividerlo con tutte le persone che incontrava, con semplicità e autenticità. Gioia che si propagava tra tutti e che giungeva diretta ai nostri cuori, sorriso che spontaneamente generava sorrisi, gioia condivisa. La speranza come «la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore».
Proprio per suo il modo di vivere e di accettare con ammirevole pazienza le sue precarie condizioni fisiche e le conseguenti sofferenze si è fatto vero testimone di questa virtù, con umiltà e gentilezza, ringraziando sempre con grande generosità chi gli offrisse un gesto di aiuto e vicinanza. Questa volta siamo tutti noi a ringraziare te Giorgio. Grazie per essere stato presente tra noi e con noi e per averci spronato attraverso il tuo sorriso che donava gioia e speranza a guardare con occhi nuovi la nostra esistenza. Sei e sarai sempre nel nostro cuore.
(Andrea)
Amicizia. Pensando a tutte le esperienze vissute insieme a te caro Giorgio, non posso fare a meno di parlare di forza, determinazione, coraggio e serenità. La frase che pronunciavi sempre quando mi vedevi agitata era: “Annalisa, lascia perdere”. Eri un calmante naturale. La tua risata, la battuta pronta, mi mettevano in pace con l’universo. Eri anche un grande motivatore per tutti sin dai tempi della casa albergo AIAS in via Mazza. Abbiamo viaggiato, fatto tardi la sera, mangiato quintali di pizza insieme. Le nuove esperienze non ti spaventavano, e nonostante le mille difficoltà, siamo sempre riusciti a fare di tutto, come pattinare sul ghiaccio in carrozzina nei primi anni 80 ad Alleghe. Abbiamo vissuto tanto e pienamente grazie anche a mamma Elena che, nonostante dubbi e paure, ha sempre accettato di mettersi in gioco appoggiando anche le nostre follie. Mancherai in pellegrinaggio a Loreto quest’anno, mancherai a Candelara nelle sere d’estate a prendere il fresco, mancherai tantissimo. Ciao Giorgio.
(Annalisa)
A CURA DI ANDREA E ANNALISA – UNITALSI