Il centro feltresco vanta la presenza delle reliquie del Santo Patrono degli Innamorati.
Sassocorvaro è un’antica ed interessante cittadina che sorge nella Valle del Foglia, tra le colline del Montefeltro e si specchia sul lago di Mercatale. La sua carta d’identità segnala un’importantissima caratterizzazione: la Rocca ubaldinesca che troneggia sulle case del borgo con la sua mole imponente. Eretta su progetto del grande architetto Francesco di Giorgio Martini, per volere di Ottaviano Ubaldini della Carda, intimo del grande duca Federico da Monefeltro, offre ai visitatori l’opportunità di fare un grande tuffo in un passato di feste, contese, congiure, intrighi, amori. Nella Seconda Guerra Mondiale il Soprintendente alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, Pasquale Rotondi, scelse la Rocca per custodire e preservare, dai pericoli dei bombardamenti e dalle razzie, migliaia di capolavori di artisti di grandissima fama tra i quali il divino Raffaello, Piero della Francesca, Carlo Crivelli, Tiziano, Lorenzo Lotto, Andrea Mantegna e tanti altri.
Valentino. Da tempo Sassocorvaro è citato nelle cronache locali e nazionali per un’altra specificità: San Valentino, il patrono degli innamorati; il cranio del Santo e alcune ossa, cioè la parte più significativa del corpo, si trova nella cosiddetta chiesetta di San Valentino, all’interno dell’Oratorio della SS. Trinità, in un’urna nera di legno con tanto di sigilli e cornice d’oro. Secondo una leggenda, Valentino era un vescovo di Terni ed ogni volta che due giovani innamorati andavano a trovarlo, egli offriva loro una rosa del suo giardino e li benediceva. Poiché le coppie erano tante, egli fissò una data stabilita per le visite. Un giorno il Vescovo Valentino venne invitato a Roma da un certo Cratone oratore greco e latino affinché guarisse suo figlio infermo. Guarito il giovane lo convertì al cristianesimo insieme alla sua famiglia e ad altri oratori greci e latini. Imprigionato sotto l’imperatore Aureliano fu decapitato a Roma il 14 febbraio 273 e le sue spoglie sarebbero state trasportate a Terni.
Reliquie. Quelle di San Valentino, che sono custodite nell’Oratorio della Santissima Trinità di Sassocorvaro, provengono dal cimitero romano di Calepodio. I suoi spostamenti sono certificati con sigilli e atti specifici. I sostenitori della tesi ternana hanno sollevato dubbi sulla identità del Santo di Sassocorvaro sostenendo che i Valentino fossero due. I tempi in cui si sono svolte tali vicende sono lontani, oltre che molto turbolenti, poco documentati e la verità è difficile da appurare. Qual è il vero Valentino, patrono degli innamorati? L’Oratorio della SS. Trinità dove l’urna è custodita è stato fatto edificare per volere dell’abate Gaspare Fabbri nel 1722 o nel 1743. Recenti studi hanno accertato la provenienza delle reliquie. Ma la vertenza è destinata probabilmente ad andare avanti: in Italia ci sono diversi santi con il nome di Valentino ed è quasi impossibile sapere quale di questi sia il vero patrono degli innamorati. A Sassocorvaro non hanno dubbi.