Grande festa sabato scorso a Lamoli dove dopo circa due anni sono stati presentati i lavori di risanamento e restauro della antica abbazia benedettina. L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo di 30.000 € stanziato da FAI e Intesa Sanpaolo e al finanziamento di 71.123 € erogato dalla CEI con i fondi dell’8 per mille.
Nel 2016 vista l’urgenza di risanare il tetto dell’Abbazia, Nadia Favretto, Presidente del Comitato per la valorizzazione dell’Abbazia di Lamoli, propose la partecipazione all’ottava edizione del concorso online. La comunità accolse subito con entusiasmo la proposta. Il Comitato attraverso un sito dedicato e alcune pagine social riuscì a sensibilizzare i residenti, i lamolesi emigrati in altre parti d’Italia e all’estero, le tante coppie che nel corso degli anni hanno scelto di sposarsi nell’Abbazia, i gruppi di ragazzi dei campi-scuola e le migliaia di turisti che l’hanno visitata, raccogliendo oltre 8.000 voti ma senza arrivare al finanziamento. Due anni dopo i voti sono addirittura triplicati, raggiungendo quota 24.742. A seguito dei risultati ottenuti la Parrocchia di San Michele Arcangelo ha potuto partecipare al bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento, presentando nel 2019 un progetto di recupero del tetto dell’Abbazia.
Il progetto di restauro per il FAI è stato elaborato dall’ing. Vittorio Di Lorenzi e diretto dall’arch. Giorgio Gentili e si è concentrato sul rifacimento della copertura e dell’impianto elettrico dell’Abbazia. Il restauro dell’intero complesso monastico è stato poi completato grazie al contributo della CEI. Oltre al recupero architettonico si è provveduto anche alla realizzazione di un nuovo sistema d’illuminazione, progettato dal lighting designer Mario Torchio, già curatore degli impianti di Cattedrale e Santuario del Sacro Cuore di Urbino, che ha potuto usufruire del sostegno della ditta iGuzzini per l’acquisto dei fari. Sono stati installati 38 proiettori distribuiti in 9 diverse aree individuate secondo le esigenze architettoniche e funzionali dello spazio. Con le loro dimensioni ridotte, gli apparecchi si integrano perfettamente nel contesto architettonico garantendo il minimo ingombro visivo, continuità formale e risparmio energetico. All’inaugurazione erano presenti l’arcivescovo mons. Giovanni Tani, il parroco don Ignace e il parroco di Borgo Pace don Fabio, i rappresentanti del FAI e la sindaca di Borgo Pace, oltre ai tecnici delle ditte coinvolte nei lavori.
Giovanni Volponi