All’interno dei riti e delle grandi liturgie della Settimana Santa la messa crismale occupa certamente un posto nodale. Nel messale è posta al giovedì mattina (ma si può celebrare anche il mercoledì), quasi preludio al Triduo Pasquale che, lo sappiamo, inizia la sera del Giovedì con la messa “in coena Domini”. Definita spesso come la messa degli oli, questa celebrazione richiama attorno al Vescovo tutto il clero diocesano e religioso presente in Diocesi (sacerdoti e diaconi), i ministri istituiti, quanti svolgono un ministero nella Chiesa e – per ultimo ma non da ultimo – tutto il popolo santo di Dio. La liturgia di questa messa intesse un continuo dialogo tra il sacerdozio battesimale e ministeriale, come bene spiega il prefazio: «Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza».
La celebrazione ha due fuochi. Innanzitutto il rinnovo delle promesse dell’ordinazione: i presbiteri ripenseranno alle parole, che hanno caratterizzato l’ordinazione diaconale e sacerdotale: “Prometti a me ed ai miei successori filiale rispetto ed obbedienza? […] Dio, che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento”. Subito dopo, la presentazione e la benedizione degli Oli Santi: il Crisma; l’Olio dei Catecumeni; l’Olio degli Infermi. Al termine della celebrazione verranno distribuiti ai singoli parroci che all’inizio della messa in coena Domini li presenteranno solennemente alle loro comunità; serviranno, nel corso dell’anno, per la celebrazione dei sacramenti, segni visibili della presenza del Signore risorto nella vita della Chiesa: l’olio dei catecumeni, come preparazione al battesimo; l’olio degli infermi, quale conforto nella malattia; il crisma, a sigillare in Cristo il battezzato ed a consacrare chi riceve la cresima.
Quest’anno, per Chiese sorelle di Pesaro e di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado la messa crismale avrà un valore ed una profondità che vorremmo dire epocale. Presieduta dall’Arcivescovo mons. Salvucci in Cattedrale ad Urbino mercoledì prossimo 16 aprile (Mercoledì Santo) alle 18, questa celebrazione vedrà la partecipazione di clero e fedeli di entrambe le Diocesi. Sarà veramente il segno visibile che la comunione è necessaria, è possibile, è dimostrazione dell’azione attuale dello Spirito Santo nella storia. Fedeli di Pesaro e di Urbino presenteranno al Vescovo le “loro” anfore contenenti l’olio dei catecumeni e degli infermi, affinché li benedica. Ma non sarà così, invece, per il Crisma: non due (una per Diocesi), ma un’unica grande anfora. Il significato è chiaro: un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo sacerdozio, un solo Vescovo, un solo olio che consacra “i sacerdoti, i re, i profeti e i martiri”. Terminata la celebrazione i sacerdoti e i diaconi di Pesaro e di Urbino saranno invitati a vivere un momento di fraternità agapica con l’Arcivescovo, nel segno di una comunione predicata, celebrata e finalmente… vissuta.