Moltissimi fedeli, quasi custoditi dai sodali della Confraternita, hanno devotamente partecipato alle celebrazioni. Dal 1° maggio al 1° luglio, l’Oratorio – continuando il proprio impegno culturale – ospiterà sedici grandi tele con dipinti della pittrice Ekaterina Maltseva
In occasione della solennità del padre di Gesù, mercoledì 19 marzo ad Urbino tanta gente ha affollato l’oratorio di via Barocci durante le due celebrazioni del mattino e della sera, presiedute da Parroco e Arcivescovo, che hanno coinciso con i 525 anni dalla fondazione della confraternita.
Custodia. Uno dei temi toccati da monsignor Salvucci nell’omelia è stato quello di Giuseppe come custode: colui che ha custodito Maria rimasta incinta per opera dello Spirito Santo, colui che ha custodito il piccolo Bambinello, colui che ha protetto entrambi nel viaggio verso l’Egitto, colui che protegge tutti i padri, i lavoratori. Custodire il mistero dell’incarnazione di Gesù nel grembo di Maria, ha detto il vescovo, non è stato sicuramente facile; la fede in Dio l’ha accompagnato e sostenuto per tutta la sua vita. Oggi la custodia è anche uno dei compiti principali dei confratelli che conservano l’oratorio, eretto nel 1515 e arricchito nei secoli di tantissime opere d’arte, dal rinascimento al manierismo al barocco fino al neoclassico. La confraternita, al termine delle funzioni, ha spiegato ai presenti gli ultimi interventi operati proprio al fine di mantenere in ottimo stato e migliorare sempre più gli ambienti visitati ogni mese da migliaia di persone.
Luce. Gli interventi dell’ultimo anno hanno visto l’ultimazione del nuovo impianto illuminotecnico, lavori iniziati nel 2022 e terminati qualche settimana fa, con totale sostituzione di tutti i fari in tutti gli ambienti dell’edificio. I lavori, realizzati dalla ditta Aitek sotto la direzione dell’ingegner Mario Torchio, lo stesso team che ha rinnovato le luci della cattedrale, hanno incluso anche una valorizzazione di ambienti come la sacrestia e la cappella dello sposalizio, prima poco illuminati. Ultima novità, mostrata in anteprima ai presenti alle messe, uno spettacolo luminoso di qualche minuto che colora la cappella del Presepe di tonalità diverse che cambiano ogni qualche secondo, mettendo in risalto i vari particolari delle sculture del Brandani. Lo spettacolo verrà migliorato e proposto in occasioni speciali anche ai turisti.
Progetti. Partecipi alle messe, vari confratelli aderenti all’antico sodalizio, sempre attivo dal 1500 fino ad oggi, con la loro divisa viola, nonché l’accompagnamento delle potenti note dell’organo a canne datato 1782 suonato dal confratello m° Lorenzo Antinori. L’antico dovere che spettava ai confratelli era l’assistenza ai condannati a morte, dal momento della sentenza, passando per il patibolo, fino alla sepoltura. Un compito fortunatamente cessato ma di grande importanza nel corso dei secoli. Oggi, come dicevamo, oltre al culto di Giuseppe sono rimasti scopi socio culturali. A breve termine due appuntamenti: dal 1° maggio fino al 1° luglio la chiesa ospiterà sedici grandi tele con dipinti della pittrice Ekaterina Maltseva, opere realizzate appositamente per questa esposizione, che avranno per soggetto simboli cristiani, simboli legati a san Giuseppe e immagini tratte dalle icone religiose, il tutto realizzato con lo stile dell’arte contemporanea. Il titolo sarà ‘Imago Dei’, e verrà allestita nell’ambito della manifestazione ‘Urbino in Acquerello’. A luglio infine, varie date del festival Urbino Musica Antica animeranno l’oratorio.