Dal 27 al 29 dicembre, Castelcavallino ha ospitato la seconda edizione del campo organizzato dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, guidato da don Nino Maluccio. Quaranta ragazzi dai 14 ai 18 anni, provenienti da tutta l’Arcidiocesi, si sono ritrovati per un’esperienza unica di condivisione e riflessione sull’eterno dilemma tra “l’essere” e “l’apparire”, legato a come ci sentiamo nella società attraverso sei diverse sfaccettature e sulla domanda “sei felice?”.
Attraverso attività, giochi, riflessioni e momenti di preghiera, i partecipanti hanno esplorato il significato della felicità, confrontandosi con la domanda: “Siamo davvero felici?”. Un’occasione per mettersi in gioco in un clima di accoglienza e dialogo, aperto alla condivisione delle proprie emozioni.
La prima serata, inedita e sorprendente, ha visto i ragazzi partecipare a una cena di gala, con abiti eleganti e atmosfera festosa. L’équipe della Pastorale Giovanile ha servito la cena, offrendo ai ragazzi un momento speciale di cura e accoglienza, per trasmettere il valore dell’attenzione reciproca.
La seconda giornata è culminata con il momento più spirituale del campo, con una veglia presieduta dall’arcivescovo mons. Sandro Salvucci. Tra canti, adorazione eucaristica e confessioni, i giovani hanno scoperto come Dio “ascolta” e “parla” al cuore di ciascuno. La veglia si è conclusa con un simbolico abbraccio da parte del Vescovo e di don Nino, per ricordare che la Chiesa accoglie e sostiene sempre i suoi figli, anche nelle loro fragilità.
L’esperienza si è conclusa con la partecipazione alla messa in Cattedrale ad Urbino per apertura diocesana del Giubileo, un evento storico che ha arricchito il significato della tre giorni. Il pranzo comunitario finale ha suggellato il senso di festa e gratitudine per quanto vissuto insieme.
Il campo è stato per i ragazzi l’occasione di sperimentare il senso di comunità e appartenenza alla Chiesa. Anche per l’équipe della Pastorale Giovanile il campo è stato un momento di ricarica. Giovani organizzatori, motivati e appassionati, hanno trovato nuova energia per il loro servizio. “Tornare a casa stanchi, ma felici” è stata la sensazione condivisa da tutti. Il campo di Castelcavallino non è solo un momento di riflessione, ma un’occasione per vivere la fede, costruire legami autentici e scoprire che la vera felicità si trova nell’incontro con gli altri e con Dio. Un appuntamento che sta diventando un segno di speranza e gioia per le nuove generazioni.