Il 27 gennaio, nella ricorrenza della trigesima della morte di Egidio Spugnini, è stata celebrata una Messa nella Concattedrale di Urbania, presenti tantissime persone che hanno voluto pregare e rendere omaggio ad un illustre concittadino che ha fatto onore alla sua città cui era molto legato tanto da definirsi Egidio da Casteldurante. Nato il 16 dicembre 1945 si era diplomato all’Istituto d’Arte Scuola del Libro di Urbino e poi aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma. L’ambiente artistico e dello spettacolo gli aprì presto le porte ed altrettanto rapidamente si affermò come scenografo, incisore e designer. Ha lavorato con grandi registi per le sceneggiature di film, programmi tv e rappresentazioni teatrali di grande attualità, ottenendo risultati importantissimi. Altrettanto successo ha ottenuto come incisore e pittore, partecipando a mostre in Italia e all’estero e conquistando numerosi premi e riconoscimenti che confermano l’alto livello della sua produzione artistica. “Egidio è stato un artista innamorato della bellezza”, ha detto Giuseppe Mangani nella sua profonda e struggente omelia: “La sua arte non è stata mai esibizione, ma è stata sempre espressione del cuore. L’arte è un riflesso del cuore di Dio. Quando era impegnato nel suo lavoro, la bellezza veniva toccata con le mani: vera luce, anche in mezzo all’aria non sempre pulita. È nato artista. Proviene da una famiglia di artisti: nel primo altare di sinistra di questa concattedrale c’è la tela della Sacra Famiglia che è uscita dalle mani di un parente di Egidio, Ferdinando Spugnini. (opera firmata). Nella sua professione anche Egidio ha toccato temi di carattere religioso. Quando era giovanissimo studente all’Accademia delle Belle Arti a Roma, mi regalò un quadro da lui elaborato con il titolo “Ognuno vive un particolare Natale”: era la sua meditazione sul presepe di Greccio. Quella sua opera lo distinse tra tutti gli studenti dell’Accademia, perché fu unico in Italia ad essere premiato al Campidoglio. E ricordo che proprio da questa onorificenza, iniziò ad emergere la sua personalità di artista, da giovanissimo. Guarda caso,il Signore se l’è preso con sé proprio in questo tempo liturgico della nascita del Bambin Gesù”. Spugnini ha voluto lasciare anche nella sua terra un segno del suo passaggio. A Mercatello sul Metauro ha realizzato il progetto e l’esecuzione del ripristino della facciata del medievale palazzo Donati di cui ha curato anche i lavori di arredamento e ristrutturazione all’interno.