Giovedì 12 dicembre, a Pergola, nella “Cantina del Priore”, gremita di persone, è stata presentata la raccolta di “Undici omelie per il Natale”, tenute da Don Lino Ricci negli anni in cui fu Priore della comunità di San Marco e Parroco della parrocchia dei Santi Francesco e Biagio. Nella stessa pubblicazione sono state inserite le opere di altrettanti artisti pergolesi che hanno trasformato in immagini le parole che il prete pronunciava a commento delle letture durante la liturgia.
Don Lino. L’associazione “Caritas Christi urget nos”, con questa prima iniziativa, ha voluto manifestare la volontà di tenere viva la memoria di don Lino, la quale, se ben capita, non trova il suo perché nella semplice nostalgia dei tempi passati, ma aiuta a essere coinvolti nell’oggi tremendo e glorioso che la Parola di Dio aiuta a discernere. È, infatti, la Parola ascoltata, meditata e accolta che aiuta ad andare a quell’essenziale che è il Verbo fatto carne.
Testimonianze. Quanto è emerso dalle testimonianze di molti dei presenti – la serata ha avuto più i caratteri della condivisione che della conferenza – sono stati i tratti umani di un uomo che ha saputo mettersi totalmente a servizio della Parola senza mai servirsi della Parola. Don Lino, pur avendo avuto una formazione non ancora legata al Concilio Ecumenico Vaticano II, ha saputo lasciarsi stravolgere nella mentalità da quello “tsunami” dello Spirito Santo che ebbe inizio con Giovanni XXIII e fu poi portato a termine da Paolo VI. Dietro ogni omelia il lettore può scorgere l’attenzione puntigliosa sia alle verità della fede sia all’uomo, ai suoi drammi, ai suoi dubbi, espressi da citazioni di grandi autori della letteratura, credenti o non credenti, cristiani o non cristiani, che don Lino conosceva in virtù di una sua solida preparazione culturale.
Omelie. Don Lino era solito preparare le sue omelie al mattino presto, mentre pregava per la sua città, abitata da storie di dolore e di fiducia nella vita che rinasce, come accadde la mattina di Pasqua alle donne che andavano al sepolcro avendo nel loro cuore sentimenti contrastanti.
Dai testi emerge la figura di un uomo credente, che amava iniziare le sue omelie ripetendo a se stesso: «Quando il Signore tornerà troverà al fede sulla terra?». Era solito, poi, terminare con frasi di questo genere: «Signore, ho capito», «Signore, perdonami», «Signore, ti amo», «Signore, sia fatta la tua volontà». In tutto questo don Lino è anticipatore di quanto Papa Francesco chiede a tutti coloro che si preparano alla predicazione: «prima di preparare concretamente quello che uno dirà nella predicazione, deve accettare di essere ferito per primo dalla Parola che ferirà gli altri, perché è una Parola viva ed efficace».
In questi giorni di festività natalizie, a Pergola, nella chiesa di san Vitale, è aperta al pubblico l’esposizione delle opere degli artisti che accompagnano il testo delle omelie. Negli stessi locali è possibile acquistare il volume dal titolo “Undici omelie di Don Lino Ricci illustrate da artisti pergolesi”.