Corresponsabilità, formazione e gestione delle strutture. Queste sono state le parole con cui il Vescovo Andrea ha riassunto i concetti che hanno fatto da filo conduttore all’Assemblea Pastorale Diocesana che si è tenuta domenica 1 dicembre al Centro Pastorale Diocesano.
La serata si è aperta con la lectio tenuta da don Diego Fascinetti, referente diocesano per il Giubileo 2025, il quale si è soffermato sulle quattro ancore di speranza. “Vorrei introdurre questa lectio – ha sottolineato don Diego – contemplando Maria attraverso due testi biblici, quello dell’annunciazione e quello in cui Maria insieme agli apostoli attende in preghiera il dono dello Spirito. Tenteremo di gettare anche noi quattro àncore come viene raccontato dal resoconto di viaggio di Paolo alla fine del libro degli Atti degli Apostoli e di accogliere quattro luci di speranza che la vita di Maria può accendere in noi”.
Prima àncora: fu mandato da Dio. “La vita cristiana – ha messo in evidenza don Fascinetti – non dipende dalle nostre qualità e caratteristiche ma dall’irruzione del Signore nella nostra vita. A noi è chiesto di riconoscerlo, di accoglierlo, di assecondare la sua presenza e la sua opera in noi. E di smettere di essere ossessionati dalle nostre opere, dai nostri progetti che spesso ci centrano su noi stessi piuttosto che sull’opera sua.
Seconda àncora: Nazaret. “Nazaret è un grande invito a cambiare sguardo. E in fondo la nostra fede, la relazione con Gesù che cos’è se non la possibilità di uno sguardo nuovo su di noi, sulla vita e sulla storia? Allora diventa possibile anche la gioia, perché ci è data la possibilità di uno sguardo nuovo”.
Terza àncora: il turbamento di Maria. “Questa àncora – ha affermato don Diego – ci dona speranza perché ci ricorda che avere fede non significa non avere più domande o turbamenti. Avere fede significa vivere i turbamenti e le domande con la fiducia che il Signore prenderà a cuore le nostre confusioni e non si volterà davanti alle nostre fatiche. Maria nella sua crisi non si ripiega su se stessa, ma si lascia guidare dalle parole dell’angelo; sa ascoltare seppur nella crisi, non si tura le orecchie. Resta aperta”.
La quarta àncora. “La quarta àncora è la tenerezza infinita, il perdono di Maria, che sa donare a quei discepoli smarriti lo stesso sguardo di Gesù. Le nostre comunità sono speranza quando testimoniano non la propria impeccabilità, ma la capacità di sapersi perdonare accogliendo sempre e di nuovo con tenerezza, offrendo costantemente gli uni agli altri lo stesso guardo di Gesù”.
Sinodo. Al termine della lectio, Roberta Mei e Giovanni Santarelli, referenti diocesani per il Sinodo, hanno illustrato ai numerosi presenti quanto emerso dall’ultima assemblea a cui hanno preso parte lo scorso novembre a Roma. A livello diocesano sono emerse queste domande: Quali scelte sono rilevanti e possibili per la nostra Chiesa locale tra quelle proposte? Come procedere per attuarle? Quali scelte mettere in atto per la conversione di mentalità dei soggetti?
Per la conversione delle strutture? Per il rinnovamento dei processi formativi? Quali altre scelte su questo tema possono essere fatte dalla nostra diocesi e dalle altre diocesi italiane per
attuare la conversione sinodale e missionaria? Quali sono le risorse su cui possiamo contare? Quali resistenze dobbiamo tenere presenti? Come possiamo affrontarle?
Consiglio pastorale. In conclusione il Vescovo Andrea ha annunciato il rinnovo del Consiglio Pastorale Diocesano e di alcuni membri degli uffici: Giovanni Falcioni subentra a Gabriele Darpetti, che il Vescovo ha ringraziato per il prezioso servizio svolto in questi anni, come direttore dell’Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro, mentre Giacomo Longarini è il nuovo responsabile dei diaconi subentrando a Lucio Diotallevi. L’assemblea si è conclusa con il Vespro.