Signore, siamo i portatori della Tua croce e il rischio è il nostro pane quotidiano. Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché per noi credenti la morte è vita, è luce: nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi, la nostra vita è fuoco, la nostra fede è Dio. Per Santa Barbara. Così sia. Con questa parole termina la preghiera a Santa Barbara che è stata letta durante la Santa Messa celebrata nella basilica cattedrale di Urbino, il 4 dicembre alle 11, in occasione della ricorrenza della patrona del Corpo dei Vigili del Fuoco. Ha presieduto la celebrazione don Daniele Brivio, vicario generale dell’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, presenti il vice sindaco della città ducale Giulia Volponi con gli assessori Marianna Vetri, Elisabetta Foschi e Gianfranco Fedrigucci, rappresentanti di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana. I Vigili del Fuoco di Urbino sono intervenuti con il capo Distaccamento Massimi Matteucci e il Direttore coordinatore speciale del Comando provinciale Marco Guerra. E’ stata una cerimonia intensa e solenne non priva di momenti emotivamente forti, in cui emergeva visibilmente la gratitudine unanime per i Vigili del Fuoco che svolgono una funzione fondamentale ed essenziale per la vita e la sicurezza del Paese, esempio vivo di unità e compattezza di tutti gli appartenenti al Corpo. Nell’omelia don Daniele li ha ringraziati per il loro servizio, il loro lavoro, la loro presenza nella nostra realtà; ha rilevato come il fuoco intenso sia da combattere come tutte le evenienze ostili all’uomo; ha sottolineato che il fuoco va affrontato con passione, con la consapevolezza di fare un servizio e di farlo bene, con carità e abnegazione. Il Capo distaccamento ha affermato che Santa Barbara è per i pompieri come Natale e Pasqua: un bel momento.