Cento anni di eccellenza della Scuola del Libro
Nel 2025 cade il centenario della fondazione della Scuola del Libro, trasformato con la Riforma Gelmini (2010-2011), in Liceo Artistico. A differenza degli altri Istituti, Urbino e Firenze (Sesto Fiorentino) ottennero di mantenere, accanto alla nuova titolazione, la dizione Scuola del Libro, incluso il corso di perfezionamento, per il quale le Scuole possono rilasciare solo un Attestato e non un titolo dal valore legale. L’ESSIA, come ha detto il Presidente On. Carlo Carli, si batte per il riconoscimento legale del titolo. I relatori del Convegno hanno confermato la giusta finalità della richiesta, per la quale restano fondamentali i valori educazionali e professionali espressi dalle due scuole resilienti e ben riconosciuti dal mondo del lavoro.
Ha aperto i lavori la Dirigente (Preside) Lucia Nonni, di recente nomina, ma calata pienamente nello spirito e nell’anima della Scuola del Libro urbinate, espressa dal vecchio Preside Innocenzo Aliventi che ne ha ricostruito, con un rapido tratto, tappe, variazioni e docenti, affermatisi nella professione e nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero. Valori e meriti espressi anche da Laura Lozzi, Dirigente della Scuola di Sesto Fiorentino. Tra i presenti, docenti ed ex docenti, rappresentanti dell’Amministrazione comunale, l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci, come discepolo e autorità, perché a differenza di altri convegni, di solito celebrativi, in questo sono emersi i valori educativi fondamentali legati in primis all’apprendimento della professione, mai disgiunti dall’etica e dalla fantasia creativa.
Stefano Franceschetti e Francesca Sestini hanno messo a confronto le esperienze delle due Scuole del Biennio del Perfezionamento in Urbino e Firenze, due scuole divise dall’Appennino ma non dalle idee creative, nel segno di don Milani e dei richiami evangelici. Una sintesi magistrale l’ha compiuta Andrea Passanisi parlando della “Evoluzioni e ampliamento delle tecniche dei linguaggi”. Il suo insegnamento nella Scuola del Libro, diventata Liceo Artistico, dal prima al dopo, non è cambiato. Gli alunni bravi si sono sistemati subito, gli altri un po’ più tardi. Una testimonianza colta da Flaminia Giorda, Dirigente del Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Il titolo legale è molto pregiato, forse sopravalutato”, nel mondo del lavoro oggi conta più il curriculum dello studente con le sue capacità creative. In pratica l’Attestato garantisce più libertà rispetto al Valore legale, più richiesto solo per l’impiego nelle burocrazie statali.
La Storia della nostra Scuola del Libro ci conforta. Essa è nata in clima favorevole della città, il cui prestigio è cresciuto costantemente nel tempo: dalla Scuola e biblioteca francescana medievale a quella di Federico di Montefeltro, alla tipografia della Cappella musicale degli Albani e poi al decreto del Commissario Valerio con l’unificazione italiana. Con la Riforma del 1925, creazione degli Istituti di Belle Arti orientati alla decorazione pittorica e all’incisione, Urbino non ottenne la statizzazione. Luigi Renzetti, Presidente dell’Istituto di Belle Arti delle Marche, ideò l’Istituto Superiore del Libro. Tre anni di corso più due di Perfezionamento, aprendo spazi a docenti di grande spessore culturale che hanno garantito e garantiscono la sua peculiarità nel tempo