Da qualche tempo ho avuto occasione di dialogare in modo indiretto con le Monache Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento di Cartoceto, attualmente presenti a Santa Maria del Soccorso.
Madonna del Soccorso. Il convento, fondato dai Padri Agostiniani nel lontano 1500 con l’aiuto del Comune di Cartoceto, ha svolto un ruolo di grande importanza nella vita religiosa, sociale ed economica del paese. Il culto della Madonna del Soccorso richiamava e richiama ancora al santuario fedeli da tutto il territorio di Fano. In questo convento ha vissuto e lavorato, per anni, l’agostiniano Stefano Pigini (1919-2006), scultore affermato, che fuse in bronzo l’immagine del Beato Sante, una splendida scultura posta all’interno del sagrato della chiesa di Santa Maria di Scotaneto, oggi conosciuto come il Santuario del Beato Sante.
Monache adoratrici. Il carisma di queste Monache Adoratrici nasce dalla spiritualità agostiniana, evangelica ed ecclesiale, che propone, come modello esemplare di vita, la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme, alla base della quale è presente l’amore vicendevole e comunitario: negli Atti degli Apostoli leggiamo: «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola» (Atti 4,32). Questa spiritualità, basata sull’amore, si coniuga con il carisma dell’adorazione eucaristica perpetua che prevede la presenza continua, ma alternata, dalle Monache in adorazione davanti all’Eucaristia. Queste, pur rifacendosi alla Regola di sant’Agostino, hanno anche Costituzioni proprie, che regolano puntualmente la vita della Congregazione e che sono state redatte dalla fondatrice la Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione (1770-1824), originaria di Porto Santo Stefano (GR). Quest’anno si celebra il Giubileo per il secondo centenario dalla sua morte.
Adorazione. Adorare è il tempo trascorso in preghiera davanti a Cristo Signore eucaristico, esposto solennemente in chiesa nel silenzio meditativo sull’infinito amore di Gesù verso l’uomo. L’Eucaristia è la presenza sacramentale di Dio in mezzo a noi, di un Dio che ci guarda attraverso il volto di Cristo Signore, di un Dio che ci ama tanto da donare la sua vita per la nostra redenzione.
Concludo con una domanda: cosa significa avere in Diocesi le Monache Adoratrici del Santissimo Sacramento? «La missione delle Monache di clausura è quella di alimentare e sostenere l’azione pastorale della Chiesa con il prezioso contributo della contemplazione e della preghiera» (dal discorso alle Monache di clausura di Bologna di Giovanni Paolo II in occasione del XXIII Congresso Eucaristico). Alla luce delle parole luminose del Papa è presente un legame strettissimo tra contemplazione e missione. Ringraziamo il Signore per il dono dell’adorazione perpetua, della preghiera costante, di una testimonianza di fede e di amore dal sapore tutto particolare.