Tra le esperienze diocesane estive che coinvolgono i giovani c’è sicuramente, come da tradizione, il campo missionario che quest’anno si è tenuto dal 21 al 27 luglio e che ha visto la partecipazione di quaranta ragazzi. Riportiamo, di seguito, la testimonianza di Katembo Grâce Maliro, seminarista Comboniano originario della Repubblica Democratica del Congo, che ha partecipato al fianco dei Missionari formatori per l’intera settimana di campo.
È stata un’esperienza profondamente missionaria, un andare incontro alle persone per chiedere aiuto non per noi, ma per tutti coloro che sono nel bisogno e dipendono dalla Caritas parrocchiale. Con i giovani siamo stati in varie parrocchie non soltanto per la raccolta dei viveri a lunga conservazione per la Caritas, ma anche per ascoltare le testimonianze missionarie e riflettere su alcune figure come P. Ezechiele Ramini, P. Matteo Pettinari e Don Paolo Tonucci. Essendo giovani, abbiamo bisogno di essere nutriti e formati spiritualmente, intellettualmente e moralmente. Per questo, la settimana del Campo è stata anche un tempo di formazione su diversi temi secondo i giorni. Personalmente è stata una settimana in cui ho sperimento tristezza e gioia. Tristezza perché non conoscevo nessuno dei circa quaranta giovani partecipanti al Campo. I primi momenti mi sono sentito un po’ perso, ma in realtà ero già arrivato nel posto giusto. I ragazzi, non conoscendomi, mi hanno accolto con un sorriso sul viso, sorriso che, secondo dopo secondo, mi ha permesso di realizzare che ci sono delle persone con cui posso fare strada insieme, giovani di una apertura tale da permettermi un inserimento veloce. La gioia di stare insieme è cresciuta giorno dopo giorno.
L’ultima serata del Campo, è stata una serata piena di emozioni: abbracci ininterrotti e lacrime di gioia per i bei ricordi. Si può dimenticare tutto, ma non quella serata. Grazie a tutti i ragazzi di Fano che, invece di andare per le vacanze in montagna, al mare o altrove, hanno accettato volentieri di partecipare a questo Campo. Grazie dell’accoglienza, grazie del cammino fatto insieme e della gioia condivisa. Grazie all’equipe che ha organizzato le attività del Campo, in modo particolare il direttore don Marco Rulli. Con San Daniele Comboni, direi a tutti: “Coraggio per il presente ma soprattutto per il futuro”. L’amore ci unisce nonostante la distanza che ci tiene lontani gli uni dagli altri. Grazie!”.