Queste parole di Papa Francesco hanno guidato la prima edizione della Festa dell’Oratorio di Unità Pastorale “San Crescentino ANSPI”. Al termine del Grest la comunità adulta ha pensato a una settimana, che narrasse il nostro sogno di oratorio e che facesse sentire accolto chi si ferma sulla soglia e chi entra più in profondità nella vita della Chiesa. L’oratorio è casa e la quotidianità gioiosa della festa ha visto ogni sera famiglie, bambini e giovani che riempivano di vociare e di fraternità gli spazi della SS. Annunziata, resi accoglienti dal nutrito gruppo di volontari dell’Oratorio di diverse parrocchie di Urbino e dalle gustose cresce sfogliate.
L’oratorio è esperienza di preghiera. Le celebrazioni eucaristiche quotidiane con intenzioni speciali per bambini, famiglie, vocazioni, e la veglia di preghiera vocazionale del giovedì che ha visto anche diversi giovanissimi hanno ribadito la centratura su Cristo di ogni attività. L’oratorio ha anche bisogno di pensarsi e di strutturarsi. Don Stefano Guidi (responsabile della FOM e degli oratori lombardi) e Matteo Fabris (dell’area adolescenti della FOM) hanno offerto ai presenti spunti ricchi di esperienza e di studio sulla natura dell’oratorio, illuminando il sogno che abbiamo nel cuore per Urbino.
L’oratorio è una porta d’ingresso in una comunità. I tornei di biliardino, biliardino umano, briscola e burraco organizzati soprattutto dagli animatori del Grest hanno coinvolto giovani e adulti. La musica è stata un’altra occasione preziosa. Venerdì il Coro della Cappella Musicale del SS. Sacramento di Urbino ha offerto un’elevazione spirituale di altissimo valore musicale. Travolgente invece il concerto di sabato di quattro gruppi musicali di adolescenti nei quali suonano diversi ragazzi del Gruppo Giovanissimi. Hanno saputo tenere insieme la musica rinascimentale offerta dalla SS. Annunziata Orchestra, al rock più duro degli altri tre gruppi: Lonely Hearts, Clam’r e the Halogens. È stata un’esperienza musicale forte e che ha prodotto al termine del concerto un clima di stima e complimenti reciproci, oserei dire, di fraternità e condivisione, perle rare nei contesti umani odierni.
L’oratorio è una porta in uscita sul mondo. L’ultima sera è stata dedicata al saluto a don Sandro ed alla missione di Africa Mission. Gli Ukko boys, collaudata band urbinate, ha animato la serata. Urbino ha un po’ più chiaro il suo sogno di oratorio per far sognare i giovani e formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.