Dopo aver onorato e festeggiato la solennità del Sacro Cuore di Gesù che ha richiamato da lontano e da vicino un’enorme folla, in tanti si sono ritrovati il giorno successivo, sempre a Ca’ Staccolo, per approfondire la potenza dell’amore di Gesù. Un Santuario gremito ha fatto da corona ai numerosi partecipanti. Il ricco programma prevedeva, a partire dal pomeriggio, la recita del Santo Rosario, cui è seguita la catechesi di don Roberto Liani. «Oggi», ha detto don Roberto, «sento il bisogno di parlare del Santissimo Dio che desidera consegnarci il rimedio a tutti i mali. Le cose che fanno indurire il cuore sono il peccato, le ferite, i dolori e tutto quello che ci tiene lontani da Dio. Per contrastare questo ci è stato consegnato il dono del Santissimo nome di Gesù, sotto il quale ogni ginocchio si piega. Il Verbo di Dio assumendo la nostra umanità ci permette di invocare il nome di Gesù che contiene tutto quello che Dio ha fatto. Il Suo nome ci guarisce, ci libera e ci perdona. Tutto è sottomesso al Suo nome». E’ seguito l’invito a pregare invocando il nome di Gesù per le varie necessità, per scacciare, per cancellare e per guarire i nostri mali del corpo e dell’anima, come accadeva ai tempi della predicazione del Maestro, quando era sufficiente lambire le sue vesti o il mantello, per essere sanati. Nel nostro tempo», ha aggiunnto il relatore, «Gesù ci tocca attraverso i sacramenti, a cominciare dall’Eucaristia che è Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Così pure il Vangelo è potenza di Dio che guarisce e risana». E’ seguita la celebrazione eucaristica, le cui letture hanno evidenziato l’amore di Dio anche quando scaccia i demoni. «Quali sono le condizioni», ha aggiunto don Liani, «che permettono al Demonio di entrare nella nostra vita? Certamente il peccato, quindi le ferite da guarire e la mancanza di conoscenza. Gli strumenti invece, per contrastare il Maligno sono: la confessione che brucia i peccati, la ricerca della pace interiore verso gli altri, come pure perdonare tutte le persone che ci hanno fatto del male. Un’altra condizione per bloccare l’entrata del Maligno è il buon uso della parola, ossia della lingua che è come il timone della nave che la può condurre dove vuole». Al termine è stata recitata la preghiera di guarigione e liberazione. Un plauso per l’organizzazione di questo intenso pomeriggio di preghiera e di ascolto della Parola, va al parroco don Pietro Pellegrini».
1 commento
Buongiorno,
Chiedo cortesemente come posso mettermi in contatto con Don Roberto Liani…