Mercoledì 1 maggio il Santuario di San Giuseppe in Spicello e l’Istituto Santa Famiglia, in occasione della festa di San Giuseppe Lavoratore, hanno organizzato una giornata di riflessione e condivisione per famiglie.
Ospite della mattinata è stato don Cosimo Schena, giovane sacerdote della diocesi di Brindisi, molto attivo e presente nel mondo dei social. Nato e cresciuto in una famiglia cristiana, con le sue poesie e i suoi post in cui racconta l’Amore di Dio per l’uomo vanta centinaia di migliaia di follower e milioni di visualizzazioni on line.
Social. “San Giuseppe ha un legame particolare con me – ha detto il sacerdote nell’incontro mattutino – poiché sin da piccolo ho sempre partecipato alle recite rappresentando questa figura. Ho iniziato per caso ad utilizzare i social pubblicando alcune mie poesie in seguito alla partecipazione ad un concorso. Da lì ho iniziato ad avere molti follower che mi hanno spinto a mettermi in gioco con l’evangelizzazione tramite i social cercando di far capire che Dio si trova nelle cose piccole, semplici, quotidiane e che lo incontriamo proprio quando smettiamo di cercarlo chissà dove (come racconta nella poesia “Ti ho trovato”, ndr). Cerco di portare sui social la mia vita reale – ha proseguito don Cosimo – anche se oggi è difficile separare il reale dal virtuale. Ricevo quasi 3000 messaggi al giorno di persone che mi raccontano la loro vita, le loro storie personali e mi chiedono spesso di pregare per loro. Pensavo che la gente fosse lontana da Dio, ma mi sono ricreduto, la gente ha sete di Dio che è presente, ma spesso viene cercato dove non c’è”.
Ponte. I social sono per don Cosimo un ponte per raggiungere chi solitamente non si incontra, un ponte verso i cuori delle persone. Nulla, infatti, è per caso e ognuno è chiamato a testimoniare Dio all’altro con atteggiamento di umiltà, senza false aspettative, diventando veri e propri missionari digitali capaci di utilizzare linguaggi diversi e sempre nuovi.
Giovani. Rispondendo poi alle domande del pubblico presente in sala e on line, don Cosimo ha affrontato la questione “nuove generazioni” sottolineando come nel rapporto giovani e social sia necessario far riscoprire ai ragazzi la loro unicità, la loro diversità che li rende dei capolavori non omologati alla massa o agli influencer.
Occorre per questo educare all’uso dei media digitali, all’intelligenza artificiale senza essere contro ma favorendone un uso consapevole e cosciente. Queste novità non sostituiscono l’uomo e soprattutto non potranno mai toccare la sfera dei sentimenti e delle emozioni.
Un appello infine è stato fatto sulla necessità di non dare in mano ai bambini troppo piccoli questi strumenti digitali per evitare il pericolo di estraniarli dal reale. Alle parrocchie è stato rivolto l’invito di farne un uso ragionato. “Non sono i media a comprimere la nostra spiritualità – ha concluso don Schena – ma la chiusura del nostro cuore”. “Dobbiamo pertanto crescere in umanità – ha aggiunto don Mirco Ambrosini rettore del santuario – utilizzando gli strumenti digitali come opportunità di bene, coscienti anche dei rischi che essi comportano”.