Presso la chiesa di Santa Maria Nuova di Fano è prossima a tornare “La Deposizione” dipinta dal Perugino – Pietro Vannucci, il «Primo Pittore del mondo» – è conservata. Una volta schiodato dalla croce, Cristo, viene consegnato alla pietà dei suoi cari: a Maria, la madre sua, che teneramente l’aveva accolto nel grembo e che ora, piangendo, l’accoglie morto tra le sue braccia; a Giovanni, l’unico apostolo che non lo aveva tradito e che aveva percorso la strada del calvario, assieme a Giuseppe da Arimatea e Nicodemo, discepoli e testimoni addolorati di quel tragico evento.
Nel dipinto della lunetta del Perugino troviamo tre spazi su cui fermarci: il sepolcro, quasi cassapanca di pietra, dove è appoggiato Gesù, corpo senza vita; e i personaggi: in primo piano la Vergine Maria e l’apostolo Giovanni e alle spalle, Nicodemo e Giuseppe di Arimatea; senza dimenticare il cielo non particolarmente luminoso. Questi personaggi proposti dalla lunetta del Perugino parlano come testimoni oculari di una tragedia epocale comprensiva del cielo, della terra e degli uomini: il Cristo atteso dai popoli, annunziato per secoli dai profeti, frutto dell’amore del Padre (Gv. 3,16) è stato crocifisso e, ora, schiodato dal legno, attende di essere sepolto.
Credo che sia bene ricordare di fermarci a riflettere sul dono enorme della redenzione offerta e affidata agli uomini. Il dipinto del Perugino ci può aiutare alla comprensione e alla riflessione e ci sollecita a delle personali considerazioni: «Ma quanto ci ha amati il Signore?» e «Come corrispondere a questo amore?». Gesù sulla croce si propone come il segno dell’amore.
Come non seguire l’esempio di Santa Battista Camilla da Varano (1458-1524): «Versare almeno una lacrimuccia» ogni venerdì in memoria della passione del Signore? È lei che scrisse: «I dolori mentali di Gesù Cristo nella sua Passione». La riflessione di Battista Camilla è presente non solo sulle sofferenze fisiche del Cristo, ma anche su quelle mentali, sul: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 14,1), come pure sul «Non siete stati capaci di vegliare con me un’ora sola?» (Mt 26,40) e infine: «Con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?» (Lc. 22,47). Abbandonato da tutti: da Dio e dagli uomini.