Le opere del Perugino, “Il meglio maestro d’Italia e il Primo pittore del mondo”, irradiarono di luce evangelica e francescana coloro che ebbero la gioia di fermarsi a contemplarle. E, come afferma il Vasari, pur essendo l’artista “un non credente nell’immortalità dell’anima”, ma stando insieme ai frati dell’Osservanza, assimilò lo spirito dei primi momenti del francescanesimo.
Primus pictor. Questo entusiasmo evangelico risvegliò il Perugino e gran parte dell’Europa assopita nella quotidianità secolare. Da poco la pala del «Primus pictor in orbe» è ritornata a Fano dopo il restauro, magistralmente condotto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che lo ha riportato all’antico splendore. L’artista cosa ha voluto proporre, insieme alla committenza, con queste splendide immagini all’ammirazione dei fedeli di Fano? Ciò premesso, ci domandiamo: “Qual è il messaggio che il Perugino, sceso dall’Umbria a Fano, ha voluto offrire nel secolo XV alla terza città più popolosa delle Marche?”.
Pala. La pala, secondo la ricerca dello scrivente, è “la sintesi e il compendio della spiritualità francescana dell’Osservanza”: al centro, su un trono, è posta la Vergine Maria che accoglie tra le sue braccia Gesù. A corona delle Vergine ci sono sei santi. Alcuni eminenti studiosi hanno scritto una frase che non considero felice: «La Madonna con il Bambino in dialogo con i santi». Questa espressione, anche se accolta da molti critici, non mi convince e non sembra adeguata. Preferisco: «La Madonna in trono col Bambino, punto di riferimento per la spiritualità francescana».
Messaggio evangelico. Questa forza evangelica, proposta dal Perugino attraverso la stupenda pala d’altare, viene nascosta o non evidenziata da tutti i critici d’arte del passato e del presente i quali, pur rimanendo abbagliati dalla particolare bellezza e importanza dell’opera e dalla novità espositiva, trascurano completamente il messaggio evangelico-francescano. I primi due santi presenti all’inizio del quadro sono San Giovanni Battista e la Maddalena. Quale riferimento con la spiritualità francescana? San Giovanni Battista e la Maddalena sono i due penitenti, esempi per coloro che vogliono fare un cammino penitenziale. Alla destra della Vergine sono presenti San Francesco e San Ludovico di Tolosa, noto come Ludovico d’Angiò che, prima di essere ordinato vescovo, volle consacrarsi al Signore, rivestendosi del saio francescano. Alla sinistra della Vergine viene indicato San Pietro, capo della chiesa e con lui tutti i pontefici «canonicamente eletti», come afferma la Regola. Infine, in questo contesto espositivo, viene inserito San Paolo, l’apostolo delle genti. Perché? Siamo al tempo dell’Osservanza, dei grandi predicatori, sparsi in ogni parte d’Europa.
Insegnamento. A conclusione affermiamo: se si dimentica che la pala del Perugino, come ogni altra pala d’altare, ha un messaggio e un insegnamento da proporre, significa non aver capito cosa l’artista ha voluto significare e proporre, il che equivale ad ignorare la sostanza dell’opera. Non basta dire: «Che bello!»; ma anche: «A che serve una pala d’altare all’interno di una chiesa? E qual è il suo messaggio? ».