“Caro don Giuseppe, è arrivato il momento di andartene altrove insieme al Signore Gesù. La tua sequela dietro a lui continua, nell’amore per la chiesa, nell’obbedienza e nella docilità che sempre hai manifestato ai vescovi. Con il Maestro, mai senza di lui, hai vissuto il tuo sabato di cafarnao, la prima pagina missionaria del Vangelo secondo Marco. Sei stato alla scuola di Gesù in tanti aspetti della missione: come ministro del culto e della preghiera; nelle abitazioni delle famiglie; nei luoghi della vita pubblica; nella notte silenziosa e deserta della tua interiorità quando non hai avuto paura di cercare te stesso sempre alla luce del Risorto”. Con queste parole il Vescovo Andrea si è rivolto, domenica 4 febbraio, nell’omelia a don Giuseppe Cavoli che ha salutato, nella Santa Messa, tutti i suoi parrocchiani ringraziandoli per il bene e l’affetto ricevuto in questi anni.
Grazie. “Sono venuto qui oggi – ha proseguito il Vescovo – per dirti grazie, a partire dalla mia persona. Sei stato il primo prete che ho incontrato dal mio arrivo in diocesi come vescovo. Nel giorno in cui io cercavo di mettermi in contatto con te, tu stavi facendo la stessa cosa chiedendo il mio contatto telefonico alla segreteria della curia. Il nostro dialogo è stato sempre molto autentico e franco. In questo mi hai aiutato a muovere i primi passi in termini di coraggio e di scelta, nella considerazione attenta della vita delle persone. Intervenire sulla tua storia è il mio primo gesto di responsabilità come vescovo. Ti chiedo scusa se non tutto è avvenuto con correttezza e premura, se c’è stato qualche elemento di ipocrisia, ma ti assicuro che non sarò distante dal tuo cammino e continuerò a condividere insieme a te l’esperienza di fede nella nostra chiesa. Ti affido un ministero nuovo nel suo genere, perché di questo abbiamo bisogno: aiutarci a capire il nostro tempo, entrare nella sua cultura, abitare gli spazi del confronto, lasciarci ospitare dalle storie di vita e di salvezza che l’umanità sa ancora raccontare. Sarai per tutti noi un profeta. Sarai per noi il saggio Giobbe, autore di una sapienza che contesta i luoghi comuni e i pregiudizi. Tu non hai certo la pazienza di Giobbe, neppure lui l’aveva, ma hai il suo coraggio di confrontarti con Dio con passione e con rispetto. Per questo oggi ce ne andremo altrove, per portare la buona novella nei villaggi vicini e nel villaggio globale di questo tempo al quale hai ancora molto da donare”.
Donare. Al termine della celebrazione don Giuseppe Cavoli ha preso la parola per ringraziare tutta la comunità di Bellocchi. “So che il vescovo Andrea, del quale ho grande stima, avrà cura di questa comunità e non le farà mancare il ministero e il coinvolgimento. Bellocchi è piena di iniziative, associazioni, volontariato, voglia di unirsi per il bene del luogo dove si vive, esprimere creatività. Sono stato testimone del fatto che c’è desiderio di collaborare e la parrocchia è vista come interlocutrice, alla pari, in molti progetti. Ora, per me, è tempo di sciogliere le vele per la quinta volta nella mia vita e di vivere il cambiamento come una risorsa e una nuova possibilità. Vi porterò sempre nel cuore e vi assicuro la mia preghiera, spero che vorrete fare altrettanto”.