Qual è il nostro desiderio più profondo? Qual è il senso del nostro vivere? Qual è l’oggetto della nostra felicità? Il mondo ci dà determinate risposte tra cui: il motivo principale del nostro vivere risiede nell’avere successo nel lavoro, nella società, negli affetti, nelle amicizie, nell’essere ricordato come una persona di qualità e di riferimento. Il Vangelo invece ne dà una completamente diversa: il senso di tutta la nostra vita risiede nell’amore. Ma quando parliamo di amore, oggi più che mai, lo confondiamo con un contenitore dove ognuno mette quello che vuole: c’è chi lo scambia con il possesso, con la convenienza, con la gelosia o perfino con la violenza. L’amore che prende e non dà nulla non è amore. Cristo invece, al dottore della Legge che gli chiede quale sia il Comandamento più importante, unisce i due Comandamenti dell’amore nei confronti di Dio e del prossimo. Il parametro non è un sentimento generico, ma la storia concreta che ci ha salvato; non è stato un modo astratto,
bensì ci ha amato nel suo corpo salendo sulla croce e accettando su di sé tutto il nostro male. Ci ha dato la Sua vita nel compimento del disegno del Padre. Per questo possiamo amarci vicendevolmente, solo contemplando “come” ci ha amato Lui. Dona tutto quello che possiede perché ama senza riserve. Quello di cui parliamo non è umano, ma un amore redento. Se siamo eco del suo amore, abbiamo il parametro giusto, che ci è rivelato dalla croce. Quest’amore ricevuto dobbiamo farlo passare attraverso la nostra vita, la nostra esperienza, il nostro prossimo. La nostra felicità si basa sul dare e ricevere amore. Saremo seguaci riconoscibili del Signore soltanto da come agiremo verso gli altri. Ci ha amato pur sapendo che lo avremmo tradito e messo in croce, e da lì ci ha trasmesso il “come” del Suo amore che è aperto ad un eterno perdono. Al nostro amore egoistico ed interessato, Gesù propone il Suo modo di amare fino in fondo, senza interessi e convenienze. Per stabilire una relazione vera non dobbiamo partire da noi, bensì riempirci del Suo amore per poi ridonarlo ai fratelli. Da quest’anno la Parrocchia universitaria ha una nuova guida. Si tratta di padre Andrea Ricatti, che ha già programmato specifici incontri, ogni lunedi alle ore 20 al circolo Acli, in via Santa Chiara, a favore di studenti universitari e lavoratori.