Mercoledì scorso 1° novembre la comunità si è radunata ed ha rivissuto con profonda partecipazione il tragico evento del 1943, nel quale tre persone innocenti sono state assassinate dalla ferocia nazista, alla presenza di autorità civili e militari.
La Comunità di Ca’ Mazzasette ha mobilitato tutta la Provincia per ricordare l’80° anniversario dell’eccidio del 1° novembre 1943, in cui perirono il giovane contadino Pierino Bernardi di 19 anni, Assunta Guarandelli di 30 anni, madre di due bambini e Adele Cecchini di 62 anni. Persone innocue che nulla centravano con la rappresaglia squadrista, colpiti alle spalle nel tentativo di sottrarsi alla spedizione punitiva nazi-fasciste, alla ricerca del capo-popolo partigiano Errivo Ferri.
La celebrazione. La giornata della memoria inizia nella Chiesa romanica di San Paterniano con la Messa animata dal coro, dedicata alle vittime, celebrata dal parroco don Andreas Fassa, che ha ricordato l’iniquità della guerra partendo dalle memorie della comunità locale che non dimentica, da trasmettere alle nuove generazioni. Don Andreas ha richiamato i moniti continui di papa Francesco: “con le armi e con le guerre, non si risolvono controversie e problemi”. Al termine della celebrazione è stata benedetta la corona d’alloro e, contestualmente, Antonella Terenzi – vice presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci della sezione provinciale di Pesaro e Urbino ha letto la preghiera del soldato. Un testo davvero evocativo e portatore di intenti e sentimenti necessari in questo tempo di guerra (“mondiale a pezzi” ripete da tempo papa Francesco) che nostro malgrado stiamo vivendo. Molto toccante e dallo sguardo veramente mondiale il passaggio in cui la preghiera chiede: “Dona, o Signore, il riposo eterno ai nostri morti ed ai caduti di tutte le guerre. Concedi ai popoli la pace nella giustizia e nella libertà”.
I presenti. Sono intervenuti alla Manifestazione i Sindaci Maurizio Gambini di Urbino e Donatella Paganelli di Montecalvo, Presidenti e Rappresentanti delle Associazioni Culturali e di Categoria, come l’ANPI, ANCR, Torre Cotogna, Combattenti e Reduci, “Don Italo Mancini” di Schieti, l’Istituto Anna Frank e la Scuola di Ca’ Lanciarino. Una targa di riconoscenza è stata consegnata agli eredi di Elso Bastianelli (scomparso poche settimane fa), testimone dell’eccidio insieme alla moglie Iolanda, per l’instancabile suo impegno per i valori della democrazia e della giustizia, professati nel resto della sua vita terrena conclusasi recentemente.
La manifestazione. Dopo la cerimonia religiosa, il corteo accompagnato dalla Banda musicale “G. Santi” di Colbordolo ha deposto una corona di alloro al Monumento dei caduti, alle “Casacce”, per proseguire poi fino a piazza 1° novembre 1943, dove Antonella Terenzi, Alessandra Mindoli e Maurizio Lo Bianco hanno ricostruito le vicende storiche dell’eccidio, dei ladrocini perpetrati dai seminatori di morte, a danno della povera ed inerme popolazione locale, assicurando che la ricerca continua, non solo per i valori della memoria. Va ripensato per esempio, il contributo silenzioso ed intenso delle donne negli anni della Resistenza, importante per superare il discrimine sulla parità dei diritti. Significativa quindi la lettura di Susanna Salvetti sull’argomento.