Sabato 14 ottobre si è svolta la marcia da Montefabbri verso la Madonna dei Sodi. La camminata, a cui ha preso parte anche l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci, si è conclusa con una messa all’aperto, nei pressi della Madonna dei Sodi, a pochi passi da dove è stata progettata la discarica.
Uniti. Un sentimento di condivisione e di unità c’era tra i partecipanti, ben espresso anche dagli organizzatori: “È stata una giornata indimenticabile, – ha detto Andrea Torcoletti dell’associazione DiversaMente – eravamo in tanti, una lunga fila di oltre 500 persone, giovani e meno giovani, tutti insieme. Abbiamo camminato lungo le nostre strade, in quel paesaggio che vogliamo tutelare, difendere e valorizzare. L’Arcivescovo con la sua presenza e la sua sensibilità alle tematiche ambientali ci ha ulteriormente motivati e resi consapevoli che è possibile cambiare, che dobbiamo credere in un futuro diverso. Le tematiche ambientali trovano ulteriore conferma nell’ultima esortazione apostolica Laudate Deum. Non si può parlare di danni minori, scrive papa Francesco, perché è proprio la somma di molti danni considerati tollerabili che finisce per portarci alla situazione in cui ci troviamo ora”.
Cambiamento. Prosegue Torcoletti: “Serve uno scatto in avanti. Deve cambiare il rapporto tra istituzioni, i cittadini e l’ambiente. Non vogliamo attendere il piano B del sindaco Ricci (ovvero un altro luogo) e nemmeno la manifestazione di interesse richiesta da Marche Multiservizi (cioè che un comune si autocandidi per ospitarla, entro fine anno). Pensiamo sia ora che la politica e chi ci rappresenta nelle istituzioni faccia realmente quello che serve per liberarci da questo incubo. Devono ritirare il progetto della discarica. Deve essere fatto adesso. L’arcivescovo ha ribadito che serve una pianificazione, una programmazione e un indirizzo nuovo sul tema dei rifiuti. Dobbiamo partire da noi stessi, dalle nostre abitudini e dai nostri comportamenti. È necessario un approccio diverso partendo dalla riduzione dei rifiuti prodotti, dal recupero e dal riciclo. I cittadini sono pronti a mettersi in gioco e cambiare. Ma prima dobbiamo risolvere questi grandi problemi dei mega impianti: discarica di Riceci e Digestore di Vallefoglia. Pensiamo sia importante cercare di essere ‘le persone di buona volontà sulla crisi climatica’ come le ha chiamate Papa Francesco”.
Partire dal singolo. Mons. Salvucci ha citato una frase di don Pino Puglisi: ‘Se ognuno fa qualcosa si può fare molto’. L’esortazione del vescovo è stata proprio sul cominciare dal nostro piccolo: dobbiamo iniziare tutti a riciclare il più possibile per evitare di produrre rifiuti che creino il bisogno di discariche. “Ho sempre pensato – ha detto il vescovo – che parlare di discariche sia obsoleto, una stagione da cui dobbiamo prendere le distanze. Siamo qui non solo per dire un no alla discarica, ma soprattutto per cambiare tutti insieme rotta sui nostri comportamenti. Ciò non toglie che gli amministratori debbano rivedere il progetto e pianificare diversamente”.