Giovedì 1° giugno la ricorrenza della solennità di San Crescentino, patrono della Città di Urbino e di tutta l’Arcidiocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, superate le precauzioni e le limitazioni imposte dalla pandemia, verrà celebrata nel pieno rispetto della tradizione.
Programma. Il 28, 29 e 30 maggio si terrà il Triduo di preparazione, con la celebrazione di Sante Messe alle ore 18 e meditazione. Il 31 maggio Santa Messa della vigilia sempre alle 18. Giovedì 1° giugno alle 17, l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci presiederà il solenne pontificale nella basilica cattedrale, cui seguirà la processione con la statua del Santo nel centro storico, passando attraverso piazza Rinascimento, con sosta davanti a Palazzo Bonaventura sede centrale dell’Università degli Studi per la benedizione di professori, studenti, dipendenti, via Salvalai, corso Garibaldi, piazza della Repubblica, dove avrà luogo un’altra sosta per la benedizione dei presenti, via Veneto, via Puccinotti. La processione sarà accompagnata dalla Orchestra di Strumenti a Fiato della Cappella Musicale del SS. Sacramento diretta dal Maestro Michele Mangani.
Dati storici. La storia di san Crescentino risale al terzo secolo dopo Cristo. Crescenziano, questo il nome originario del martire, che poi gli urbinati hanno cambiato, per la sua giovane età e per affetto, nel diminutivo Crescentino, era nato in Roma circa l’anno 276 e in età giovanile fu arruolato nella milizia e incorporato nella 1° Legione – prima coorte – di cui era Comandante San Sebastiano, segreto e potente favoreggiatore dei cristiani e con lui si diede alla propagazione della fede cristiana. Quando l’imperatore Diocleziano emanò un editto che proibiva ai militari, pena la morte, di professare la religione cristiana, Crescenziano, che non aveva rinunciato alla predicazione ed alla conversione ed aveva un forte ascendente sul popolo della terra umbra dove prestava il suo servizio, venne fatto giustiziare da Flacco, Prefetto dell’Etruria che ne ordinò la decapitazione: era il 1 giugno dell’anno 303 ed il giovane aveva 27 anni.
La reliquia. Nel 1068, il vescovo Mainardo che reggeva la chiesa urbinate, uomo insigne per santità e dottrina, desiderando arricchire la sua Chiesa delle reliquie di un Santo, si rivolse a Fulcone, vescovo di Tiferno (oggi Città di Castello) che gli concesse la sacra reliquia di Crescenziano, ma senza la testa. Gli urbinati accolsero con entusiasmo la donazione e da allora la devozione per il Santo Martire è sempre stata profonda e, in alcuni secoli, ha raggiunto forme di grande coinvolgimento delle istituzioni, degli enti, delle associazione e dell’intera cittadinanza.
Pellegrinaggio. Non casualmente, il giorno seguente, venerdì 2 giugno, quale omaggio a Maria Assunta in Cielo (cui è intitolata la Cattedrale) ci sarà il pellegrinaggio a piedi da Urbino al Santuario mariano del Pelingo di Acqualagna, una iniziativa, divenuta ormai tradizionale, promossa dal compianto mons. Umberto Brambati, parroco della SS. Annunziata, che ha già 44 anni di vita. La partenza avverrà alle ore 6 dal Santuario del Sacro Cuore di Cà Staccolo. Il pellegrinaggio sarà guidato dall’arcivescovo Sandro Salvucci e da don Fabio Pierleoni, parroco di Sant’Angelo in Vado e si concluderà al santuario del Pelingo dove alle 12 mons. Giovanni Tani, arcivescovo emerito, celebrerà la Santa Messa.