…Et non te parve ancor esser ben monda/che XV anni la spina patisti/per andar alla vita più iocunda…
Così recita l’epitaffio sulla Cassa Solenne di s. Rita da Cascia, uno dei documenti biografici più importanti a suo riguardo: “E non ti sembrava di essere ancora abbastanza purificata, che soffristi per 15 anni lo stigma della spina, per andare alla vita più felice”.
Rita è ovunque rappresentata con la ferita provocata da una spina della corona di Cristo, sebbene l’abbia portata solo negli ultimi tre lustri della sua lunga vita (circa settantasei anni). Da qui la devozione ha tratto spunto per i “Quindici giovedì di s. Rita”, che dal mese di febbraio accompagnano i fedeli sino al giorno della festa, il 22 maggio.
La spina è infatti il simbolo dell’amore per Cristo e della capacità di donarsi che caratterizzarono l’intera esistenza di Rita, dall’infanzia alla monacazione. E i “Quindici giovedì” ci aiutano a metterci sulle orme di questa piccola grande donna, che in un tempo di sanguinose faide e guerre continue seppe portare la pace nella sua città, segnandola per sempre. Rita ha cambiato la storia, e può insegnarci a fare altrettanto.
L’appuntamento è per ogni giovedì alle 18.45, nella chiesa del monastero agostiniano di S. Caterina in via Saffi.
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Perché il giovedì e non un altro giorno