Giovedì 15 dicembre, cinquanta tra sacerdoti e diaconi si sono ritrovati in ritiro al Convento delle Maestre Pie di Ginestreto con l’Arcivescovo Sandro
Nel 1989 Italo Mancini, teologo e filosofo urbinate, scriveva un sag- gio dal titolo provocatorio: “Torni- no i volti”. Quasi un’invocazione nel turbinio in cui ciò che conta- va era produrre. Guardare i volti dei sacerdoti della nostra Arci- diocesi, più di cinquanta insieme ai diaconi al Convento delle Maestre Pie di Ginestreto per il ritiro di Avvento giovedì 15 dicembre, con una mattinata “calda” per il clima di accoglienza e fraternità animata da don Piero Pasquini della Comunità di Caresto con la sua meditazione semplice e diretta a ricordare con il suo volto prima, e poi con le sue parole, che la
vita non solo del singolo prete o religioso ma dell’intero presbite- rio diocesano con il suo Arcive- scovo Sandro è fatta di relazioni sponsali con la Chiesa.
Famiglie. E in questa vicenda abbiamo fatto memoria delle famiglie che con la fatica dei giorni, u- nite nel vincolo nuziale, chiamano preti, religiosi, diaconi e vescovo a stare con loro non per fare qual- cosa ma per essere comunione di vita nelle nostre comunità, prendendosi cura gli uni degli altri, con lo sguardo rivolto a Cristo unico sposo della Chiesa.
Quell’anello nuziale di cui è insignita la mano dell’Arcivescovo Sandro e quelli nuziali delle tante coppie di sposi delle nostre parrocchie ci parlano della dedizione comune nelle case, nelle comunità parrocchiali e nei conventi dei religiosi e delle religiose per an- nunciare la presenza che porta letizia e stupore nella storia quotidiana del nostro tempo. Dedizione che chiede tutto: affetti, beni, tempi, sogni ed energie.
Sacerdoti. Il riverbero delle parole di don Piero si vedeva sui volti dei sacerdoti, sempre timidi a parlare di sé, delle proprie paure, del tanto lavoro e, spesso, delle poche forze.
Mi sembra che lo Spirito abbia proprio voluto abbracciare tanta umanità sacerdotale per confortarla e aprirla nuovamente e con speranza alle relazioni con il prossimo che sono poi la sorpresa e il dono di ogni giorno. Il pranzare insieme ha testimoniato questa ripresa convinta e genuina di affetto con lo Sposo per stare con Lui al servizio della Chiesa, come fratelli. Le Maestre Pie e le volontarie che hanno predisposto la mensa e l’accoglienza sono state una testimonianza evidente dell’affetto del popolo di Dio per tutti noi.
Buon Natale presbiterio di Pesaro.