Nel 1988 l’allora Principe di Galles compì una visita alla città ducale e nel 1990 tornò per inaugurare una sua mostra personale di acquerelli.
Urbino ha avuto sempre un rapporto speciale e privilegiato con la Casa Reale inglese e con l’Inghilterra in generale. Alcuni esempi.
Storia. Il Duca Federico da Montefeltro ricevette nel 1474 dal sovrano inglese Edoardo IV l’ordine della Giarrettiera, il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito risalente al Medioevo. Nel Palazzo Ducale c’è l’appartamento detto del “Re d’Inghilterra” perché dal luglio 1717 all’ottobre 1718 vi fu ospitato Giacomo III Stuart in esilio, pretendente alla corona d’Inghilterra con la sua corte. Lo studioso urbinate Polidoro Virgili (vedi pag. 9) visse a lungo a Londra in un rapporto di familiarità con il re Enrico VII che gli dette l’incarico di scrivere una Anglica Historia che fu redatta in lingua latina. Il nobile londinese John Morris Moore offrì un generoso contributo all’Accademia Raffaello di Urbino, fondata dal conte Pompeo Gherardi nel 1869, per l’acquisto della Casa Natale di Raffaello, avvenuto nel 1873. È probabile pertanto che Carlo – adesso Re Carlo III – conoscesse lo stato dei rapporti tra Urbino e la Casa Reale inglese e che ciò abbia contribuito a scegliere di visitare la città ducale, oltre naturalmente i suoi monumenti e le innumerevoli opere d’arte nonché i suoi superbi paesaggi.
Accoglienza. Ma ripercorriamo quelle storiche giornate. Il suo comportamento nel 1988 è stato quello di un personaggio molto curioso ed interessato; arrivato verso le 11.30 con l’amico Soames, nipote di Winston Churchill, con il conte Vanni Leopardi ed una graziosa interprete che lo seguiva passo passo, si è mosso con lena e disinvoltura per strade, stradine, piazze, botteghe, ristoranti, accompagnato dalle scorte britannica ed italiana osservando palazzi, monumenti opere d’arte, paesaggi e ascoltando attentamente le spiegazioni che gli venivano date. Non poteva mancare la visita alla casa natale di Raffaello dove è stato accolto dal sindaco Giorgio Londei e dal presidente dell’Accademia Raffaello avvocato Nino Baldeschi. È seguito l’incontro molto cordiale con Carlo Bo, Magnifico Rettore dell’Università urbinate, quindi il pranzo (a base di pesce e molto gradito) a casa della contessa Maria Vecchiotti Antaldi il cui palazzo si affaccia nella monumentale piazza Rinascimento. Il pranzo, a base di pesce, è stato preparato dai cuochi della mensa universitaria ed è stato molto gradito dai 12 convitati.
Elisabetta. Due anni prima la contessa Vecchiotti Antaldi aveva accolto nel suo palazzo la principessa Margaret, sorella della Regina Elisabetta II, in visita a Urbino, ricevuta nella reggia di Federico dall’allora soprintendente per i beni artistici e storici Paolo Dal Poggetto. Anche questa presenza è stata una conferma dell’interesse dei componenti della Casa Reale Inglese per la città ducale. Successivamente, dopo il pranzo, al principe Carlo sono state aperte, solo per lui ed i suoi accompagnatori, le porte del Palazzo Ducale. Qui ha manifestato tutta la sua ammirazione quando si è trovato davanti alla Muta di Raffaello, alla Flagellazione di Piero della Francesca, alla Città Ideale, alla Profanazione dell’Ostia di Paolo Uccello ed ai tanti altri capolavori artistici che troneggiano nelle grandi sale della “città in forma di palazzo”. Nel pomeriggio, prima di ripartire, per soddisfare la sua passione di acquarellista, si reca nella villa di Cal Paciotto, dirimpettaia dei Torricini, per dipingere dei paesaggi. Gli urbinati hanno accolto con cordialità Carlo salutandolo con simpatia e con un caloroso arrivederci. E così è stato.
Pittura. Due anni dopo, il 6 maggio 1990, l’allora Principe di Galles giunge per la seconda volta ad Urbino per inaugurare la mostra dei suoi acquerelli presso la Casa di Raffaello. In una nota, l’Università feltresca ricorda che in tale occasione Carlo «non mancò di far visita a Palazzo Bonaventura per un incontro approfondito e cordiale con il Magnifico Rettore Carlo Bo». Naturalmente, approfittando del momento, l’Università gli ha inviato, date le circostanze, un «caloroso “In bocca al lupo”». Chissà se nel prossimo futuro verranno ad Urbino il principe William e/o qualche altro componente della Casa Reale Inglese?