Passeggiata. Ritornando in città volteremo il cammino a mano manca per la via delle Mura, la quale un giorno fu del passeggio e va a finire in piazza Padella. Non vedresti già questa rotonda, essendo una neviera, e affrettiamo il passo per liberarci più presto dal settore del prossimo scortichino. In questo bastione ditemi un poco che cosa vi pervade la mente essere là dentro a quella isolata acuminata, sebbene per risparmiarvi qualche sproposito vi dirò che da principio vi erano le stallacce le quali del 1592 da Francesco Maria II furono convertite in rimessa Ducale e dal 1725 l’Accademia degli Acerbi, fattovi uno sterro di due e più uomini ne fece il Teatro dall’Abbati il primo fra gli scolari del Bibiena, ma tosto infragidí.
Reliquia. Nella mostra aperta in Urbania dal titolo il Cardinal Bessarione Abate di Casteldurante e Federico da Montefeltro, si ricorda Il Cardinale greco che porta ai Benedettini assieme a Federico la celebre reliquia di San Cristoforo. Le sale del Palazzo Ducale hanno accolto la reliquia nel prezioso reliquiario quattrocentesco attribuito al Pollaiolo e i rari documenti dell’epoca provenienti anche dalla biblioteca Marciana di Venezia. La prolusione è avvenuta nel cortile assolato e annoiato dai soliti interventi estranei al contenuto dell’evento culturale.
Pasolini. “Scritti corsari”, sotto questo titolo sono raccolti gli articoli di Pier Paolo Pasolini nei settimanali in un libretto popolare Edito da l’Espresso, ritrovato in seconda fila nella mia biblioteca. Un messaggio nella bottiglia potrebbe essere per un uomo qualsiasi. Il termine di giudizio risalito alla mente e stato quello di livore, adatto alla figura del corsaro, un bandito, wanted, che scorrazza senza tema di sventura, sfruttando l’irriverenza all’antico scritto, con l’ausilio della propria formazione culturale che fan riferimento alla conoscenza di documenti archetipici dei “codici”. Non sono riuscito a trattenermi dalle impressioni perlomeno sfacciate.