Di recente ristrutturazione il Palazzo Arcivescovile di Urbino è la residenza dell’Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e sede di alcuni uffici diocesani, come l’archivio della Curia e del Capitolo. La facciata principale si sviluppa su piazza Giovanni Pascoli e su via Beato Mainardo, la strada che dà su via Porta Maia. Al primo piano ha sede il Museo diocesano Albani, recentemente ristrutturato che dopo i lavori, ha visto ampliata la superficie espositiva ad altri ambienti dell’Episcopio, comprendendo anche un ingresso indipendente all’esterno del palazzo. L’episcopio fu eretto nel secolo XI, quando la sede del vescovo fu spostata all’interno delle mura,
nell’adiacente Chiesa di Santa Maria del Castello. In precedenza nel sito sorgeva parte dell’antica cinta muraria romana, i cui resti, in “opus quadratum”, tecnica di costruzione della Roma antica, permangono, inglobati, sulla facciata occidentale del palazzo, verso il giardino interno. Si tratta di una delle zone più antiche del centro storico urbinate. Fu soggetto ad una serie di ristrutturazioni a partire dal XV e fino alla seconda metà del XVI secolo in concomitanza con la costruzione della Cattedrale e in occasione dell’elevazione della diocesi alla dignità di Metropolitana. Il portale, disegnato da Carlo Fontana nel 1703 è sormontato da un balcone con pregevole balaustra in foglie d’acanto fuse in metallo. La mostra del portale in pietra è liscia con architrave lineare dove è riportata l’iscrizione che ricorda la munificenza del Papa urbinate. Le numerose finestre del palazzo sono inserite in cornici eseguite con pietra arenaria squadrata. Le sale di rappresentanza sono decorate da dipinti appesi alle pareti e presentano pregevoli mobili del settecento. La cappella è una lunga sala, sulla parete di fondo vi è un pregevole altare in marmi policromi.
Di Manuela Braconi