Intervista – DI ROBERTO MAZZOLI
“La malattia che cura”. È questo il titolo del libro presentato in anteprima martedì 7 giugno a Pesaro, alla presenza dell’arcivescovo monsignor Sandro Salvucci, che lo ha definito un «generatore di bene».
Testimonianze. Si tratta di una raccolta di testimonianze di chi vive con persone in stato vegetativo e di minima coscienza. La pubblicazione, coordinata da Dario Andreolli, si avvale di numerosi contributi scritti dai volontari de “Gli Amici di Andrea”, associazione Odv nata a Pesaro nel 2013 grazie alla tenacia di due giovani mamme: Anna e Angela. Una storia incredibile che inizia nel 2012 quando Andrea D’Amico, il marito di Anna, entra in coma in seguito ad un aneurisma cerebrale. Nonostante i numerosi interventi chirurgici il giovane papà di soli 35 anni cade in uno stato vegetativo persistente. Sua moglie si rende conto che la situazione è troppo pesante per una famiglia da sola. C’è da pensare ai figli piccoli e ci sono spese divenute insostenibili ma soprattutto Anna ha un sogno che appare irrealizzabile: riportare Andrea a casa. La svolta arriva grazie all’incontro con Angela, infermiera pediatrica. Le due mamme hanno in comune lo stesso asilo nido dei figli e la stessa determinazione. Angela è cresciuta negli scout della parrocchia dei Cappuccini. Il suo appello raggiunge tutti i gruppi Agesci e in breve si mobilita l’intera città. Nasce una rete di oltre cento volontari che a turno riesce ad accudire Andrea che può così tornare a casa. L’associazione provvede anche al pagamento delle spese farmaceutiche, fisioterapiche ed extra. Ma non basta. Angela realizza un censimento di tutti i pesaresi affetti da disturbi della coscienza e costretti a curarsi fuori città perché a Pesaro non esiste nessuna struttura che si interessi a loro. Di qui un nuovo sogno: creare a una sorta di “Casa dei risvegli”. Nel 2019 nasce così a Pesaro una struttura con 80 posti per la lungodegenza e la riabilitazione intensiva dei pazienti in stato vegetativo.
Contributi. «Oggi col nostro libro – spiega Raffaella Curzi, una volontaria – vogliamo raccontare il senso e l’importanza della vita in ogni sua forma di fragilità anche estrema perché le persone malate sono dei grandi estrattori di amore». Il libro si arricchisce inoltre del contributo di voci di altissimo profilo: Massimiliano Tresoldi, risvegliatosi dopo 10 anni di coma vegetativo, Matilde Leonardi, pesarese e direttore del Centro di ricerca sul coma presso l’Istituto “Besta” di Milano e Luciano Eusebi, fanese e ordinario di diritto penale all’Università Cattolica di Milano. Maggiori informazioni su facebook @gliamicidiandrea2013