«Cari ragazzi che venite da tutte le parti d’Italia, siete meravigliosi. È bello che abbiate trovato nei vostri elaborati che avete preparato per la 4^ edizione del Premio Mombaroccio/Sarano, quella luce nel buio che ha permesso di far sì che non tutto fosse buio a quel tempo, sperando che anche oggi troviate delle luci per fermare il buio che purtroppo sta cercando di avvolgerci tutti nelle brutture di una nuova guerra in Europa». Si è aperta con la telefonata della senatrice a vita Liliana Segre la cerimonia di premiazione della 4^ edizione del concorso nazionale per le scuole “Luci nel Buio della Shoah”. Oltre 300 studenti lo scorso 26 maggio hanno raggiunto il convento del Beato Sante di Mombaroccio per presentare i loro elaborati. Sono arrivati da: Sicilia, Piemonte, Puglia, Toscana, Basilicata… Alcuni hanno viaggiato tutta la notte in pullman mentre altri si sono spostati con l’aereo. «Oggi abbiamo ricevuto un’autentica lezione dalle scuole che hanno dimostrato come il giorno della memoria deve durare tutto l’anno perché aiuta a coltivare la pace». Così Emanuele Petrucci, sindaco del Comune di Mombaroccio, ente organizzatore del concorso nazionale.
La mattinata, condotta dalla giornalista Laura Mandolini, si è svolta all’aperto, sotto gli alberi secolari del bosco che circonda il santuario francescano. Dopo i saluti di Padre Renato Martino, guardiano del convento del Beato Sante e della dirigente dell’Ufficio Scolastico di Pesaro e Urbino, Alessandra Belloni, la premiazione è entrata nel vivo con la presentazione degli elaborati vincitori. Studenti e insegnanti hanno così illustrato i propri lavori, tutti volti alla ricerca della “luce nel buio della Shoah”. La giuria ha premiato storie quasi dimenticate o del tutto inedite provenienti spesso dai territori di appartenenza delle scuole vincitrici. Come ad esempio la vicenda di Giuseppina Gusmano di Casale Monferrato in provincia di Alessandria, oppure quella della famiglia ebrea Cabib, della Toscana. Ed ancora la storia del capitano dei carabinieri Massimo Tosti di Campobasso, quella della famiglia Camerini, salvata tra Pergola e Arcevia. Altre scuole hanno poi realizzato progetti utilizzando il linguaggio dei segni (LIS) per sottolineare un messaggio di solidarietà, condivisione e pace verso tutti.
Dopo un intermezzo musicale del maestro Willem Peerik, la mattinata è proseguita con le testimonianze degli ospiti. Tra loro Peter Kuspert, genero del comandante tedesco Erich Eder che ebbe un ruolo determinante nella salvezza dei numerosi ebrei che nel 1944 si nascondevano a Mombaroccio protetti dai frati del Beato Sante. Pur avendoli scoperti l’ufficiale della Wehrmacht, dopo aver fatto un voto davanti all’urna del Beato Sante, decise di non obbedire agli ordini di Hitler. Per questo suo gesto Eder è stato insignito del titolo di “Giusto” dal Giardino internazionale Gariwo. Tra gli ebrei salvati a Mombaroccio figura anche la famiglia di Alfredo Sarano, segretario della Comunità Israelitica di Milano, che prima di raggiungere il convento del Beato Sante riuscì a nascondere le liste degli oltre 14mila ebrei milanesi che in questo modo riuscirono in larga parte a salvarsi dai rastrellamenti nazisti. Il diario di Alfredo Sarano, in cui l’intera vicenda viene documentata, è rimasto chiuso in un cassetto per oltre 70 anni fino a quando il giornalista pesarese Roberto Mazzoli è riuscito a ritrovare in Israele le figlie di Alfredo: Matilde, Vittoria e Miriam, che hanno permesso la pubblicazione del libro “Siamo qui siamo vivi” edito da San Paolo con prefazione di Liliana Segre. Il libro scritto da Mazzoli, e tradotto anche in ebraico, diventerà presto un film grazie al produttore di Hollywood, Arman Julian. Inoltre per il prossimo autunno è prevista l’uscita di un documentario realizzato dal noto regista Daniele Ceccarini che, nel corso della mattinata di premiazione, ha mostrato alcune scene in anteprima.
La cerimonia si è conclusa con la consegna delle pietre d’inciampo della 4^ edizione alle istituzioni e agli ospiti tra cui la Comunità Ebraica di Ancona, la famiglia Ciaffoni e Perazzini e il figlio del comandante dei Carabinieri Luigi Angelucci che collaborò alla salvezza degli ebrei di Mombaroccio. Quindi la consegna del montepremi di circa 2mila euro e dei numerosi buoni libri offerti dalla libreria “Il Catalogo” di Pesaro.
ELENCO SCUOLE PREMIATE
Categoria Scuola Primaria:
1° Posto: Classe 2^D – Scuola Primaria di Valenza (AL). Plesso “7 Fratelli Cervi”. 2° Posto: Classi 5^A-B-C – Istituto «Leopardi» – Scuola Primaria Via Fermi – Pesaro 3° Posto: Classe 5^ – Scuola Primaria di Piazza al Serchio (LU)
Categoria Letteraria:
1° Posto: Classe 3^ C – Istituto Comprensivo – «G. Sinopoli» Agira (EN) 2° Posto: Classi 3^A – 3^H – Istituto Comprensivo «G. Ungaretti» – Lucca 3° Posto: Classe 2^C – Istituto S. Pancrazio Salentino (BR) Secondaria di I grado «A. Manzoni»
Categoria Multimediale:
1° Posto: Classe 1^ A – indirizzo ITE – istituto «G. RADICE» di Bojano (CB) 2° Posto: Classe 3^ B – indirizzo linguistico Liceo «Mamiani» – Pesaro 3° Posto: Classi 5^ A-B – Istituto Archimede-Seneca – Polo Tre Fano (PU)