L’Unità Pastorale San Donato e Corpus Domini di Pesaro ha incontrato i fratelli della parrocchia Fredenskirken (chiesa della pace) di Aarhus in Danimarca
Finalmente dopo due anni di pandemia è stato possibile incontrare nuovamente i nostri gemelli della chiesa luterana di Danimarca. Dall’1 al 3 aprile abbiamo ricevuto la visita di una comitiva di ventuno fratelli danesi della parrocchia Fredenskirken (chiesa della pace) di Aarhus, gemellata da 22 anni con l’Unità pastorale di San Donato e Corpus Domini. Sono venuti in Italia per una vacanza-pellegrinaggio, programmata per ottobre 2020 e rinviata a causa della pandemia. Per lo stesso motivo erano saltati i festeggiamenti e la nostra visita in Danimarca per i 60 anni di fondazione della loro chiesa ed i 20 anni di gemellaggio con la nostra unità pastorale, previsti per giugno 2020.
Condivisione. Il ritrovarsi dopo così tanto tempo è stato vissuto con la trepidazione e l’emozione dei primi incontri e abbiamo trascorso insieme intensi momenti di fraternità ecumenica, gioiosa, calorosa, che rinsalda e rilancia – se mai ce ne fosse bisogno – legami profondi con questi fratelli danesi che sentiamo molto vicini alla nostra esperienza di fede. Venerdì 1° aprile abbiamo vissuto insieme la Via Crucis di Vicaria che si è svolta dalla chiesa dei “Santi Quirico e Giuditta” di Montelabbate fino all’Abbadia San Tommaso di Apsella; domenica 3 aprile la S. Messa nella nuova chiesa di Padiglione. Approfittando poi dei momenti conviviali (cena del sabato sera, pranzo di domenica) abbiamo potuto scambiarci i nostri punti di vista sul momento storico che stiamo vivendo (cambiamento climatico, pandemia, guerra), sul cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa Cattolica, sulla vita e le difficoltà che incontrano le nostre comunità (ad esempio l’abbandono della pratica religiosa da parte dei giovani) e abbiamo visto che le nostre comunità stanno vivendo dinamiche molto simili. Anche sui temi di attualità abbiamo trovato una consonanza di valutazioni e di pensiero, sperimentando come tutto ormai è connesso a livello planetario e che, come ripete spesso Papa Francesco, “siamo tutti sulla stessa barca” e “non ci si salva da soli”.
Doni. Poi lo scambio dei doni. Noi abbiamo consegnato loro una pergamena con la testimonianza di Vittoria, una ragazza che ha vissuto l’esperienza ecumenica di questi 22 anni con la propria famiglia. Il pastore Per Thomsen, responsabile ecumenico della chiesa di Aarhus, ci ha donato una croce in piombo e oro su base in legno, frammento della vecchia pala d’altare della loro chiesa che rappresentava in forma stilizzata la corona di spine di Gesù. In seguito ad una ristrutturazione della chiesa la pala d’altare è stata smontata e frazionata in 100 pezzi, utilizzati da uno scultore danese per creare 100 piccole opere d’arte, ognuna diversa. La scultura che ci hanno donato si intitola “Golgota”, il luogo in cui la corona di spine inizia la sua grande trasformazione in Luce e Resurrezione per tutti noi. Entrambi i doni ci invitano a camminare insieme sulle strade della vita con una fede e una speranza che ha la sua origine nella convinzione che Dio può trasformare le spine in luce e che può mostrarci la via della salvezza. Incontri come questi ci fanno ben sperare che il cammino verso l’unità visibile della Chiesa non sia una chimera, una meta impossibile da raggiungere, ma sarà il frutto di una lunga stagione di seminatura e di maturazione delle coscienze e che verrà raccolto dalle prossime generazioni.
DI GRUPPO ECUMENICO – Il gruppo ecumenico dell’Unità Pastorale San Donato e Corpus Domini