Pesaro – DI MAURIZIO GARATTONI
Compie 30 anni “Casa Moscati” nata per ospitare persone con Hiv/Aids. Domenica 13 marzo don Franco Tamburini, intervenuto per la benedizione, ha ricordato gli albori della struttura di accoglienza. «Vorrei ricordare don Gaudiano e Paolo Pierucci – ha detto don Tamburini – che insieme hanno pensato, voluto e organizzato la casa con il sostegno morale di mons. Gaetano Michetti, allora vescovo di Pesaro e Gianfranco Sabbatini, allora presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro».
La casa è intitolata a San Giuseppe Moscati per espresso volere di Paolo Pierucci, allora studente universitario in medicina. Don Tamburini si è poi rivolto agli ospiti della struttura: «che la benedizione del Signore vi accompagni ogni giorno – ha detto – e con voi vorrei salutare e ringraziare gli operatori che dall’inizio fino ad oggi hanno scelto di lavorare in questa casa, con ammirevole dedizione, generosità e professionalità. E a loro ringraziare anche a nome vostro quanti hanno dedicato, nella casa e fuori di essa, attenzione, presenza, ascolto, interessamento e sostegno sia nel mondo delle istituzioni che in quello privato».
La lettura di due piccoli brani del Vangelo ha concluso l’appuntamento: la tempesta sedata e la trasfigurazione di Gesù sul Tabor. «La tempesta sedata – ha detto don Tamburini – è la pagina che più di ogni altra rappresenta la vostra situazione e quella di tutti in certi momenti. Nella vita ci sono momenti in cui la paura, lo sgomento, il timore ci assalgono e viene allora spontaneo di rivolgersi a Lui, il solo capace di dare pace, fiducia e forza nell’affrontare la vita».