Domenica della Misericordia, 24 aprile, alle 15,30 l’Arcidiocesi di Urbino Urbania Sant’Angelo in Vado si raccoglie in preghiera a Ca’ Staccolo per consacrare il Santuario al Sacro Cuore di Gesù come aveva sognato il suo fondatore, Elia Bellebono nella chiesa di San Francesco. Il ciabattino della bergamasca proiettato nella nostra città universitaria dalla Provvidenza. Erano gli anni della contestazione. Con i contestatori atei e miscredenti Elia entra subito in sereno dialogo suscitando comprensione e amabilità, ispirata dal Cuore di Gesù. Così alla perseveranza della strada per il sacerdozio aggiunge quella della fondazione del Santuario pensando soprattutto agli studenti. L’uomo che non sa il latino diventa sacerdote. L’uomo fuori dalla cultura classica intuisce che il vocabolo università nella sua matrice filologica abbraccia l’universo della conoscenza che deve tener conto della grande eredità del passato con il presente storico e tutti i suoi paradigmi culturali. Con la stessa intuizione o ispirazione don Elia individua l’area geografica del Santuario, benedice il progettista-artista che tiene conto degli stilemi del
passato ma anche considera la spinta moderna che legittima il linguaggio contemporaneo. Non è una novità. E’ una tesi di Ignazio di Loyola che papa Francesco ricorda di applicare negli esercizi spirituali che devono entrare in dialogo con il passato per il confronto col presente, con l’impegno di custodire con i valori etici e spirituali anche quelli culturali perché “non di solo pane vive l’uomo”. Consacrare il Santuario al Sacro Cuore di Gesù è il verbo della fede pensata da don Elia, per gli studenti, per gli studiosi, per i ricercatori, per gli stagisti. Come i giovani preti che, prima della Pandemia, venivano in Urbino da tutto il mondo, non solo per apprendere la lingua italiana, ma per scoprire o recuperare l’equilibrio nel rapporto tra civiltà e natura, tra fede e scienza, sull’onda della tradizione della città e del suo Rinascimento, simbolo perfetto del dialogo tra le diverse forme culturali. Una città di confine tra mondi diversi, sempre aperta al confronto. Non è un caso che solo nell’Università di Carlo Bo, la teologia sia rientrata negli Atenei statali come disciplina curriculare e forse non è per caso che, il bergamasco Elia, abbia sostenuto la costruzione del Santuario da dedicare al Sacro Cuore di Gesù, rivolto principalmente agli studenti. Con la preghiera corale dei fedeli del prossimo 24 aprile, la dedica è al cuore di Gesù: al
sapere e alla riscoperta del suo carattere umano e universale.
Sergio Pretelli