Chiudere la porta che nessuno entri. Ai miei tempi, quando si apriva il forno, nessuno doveva sapere che cosa sarebbe accaduto perché una volta a causa del fumo si dovette buttare tutto: piatti bicchieri e stoviglie. Questo era successo quando gli Azionisti di Urbania, nel dopoguerra, avevano usato una parte del Palazzo Ducale come sede di fabbrica ceramica. Questo mi è venuto in mente quando due giorni fa casualmente, senza permesso, entrai nel laboratorio degli Amici della ceramica di Urbania, mentre si procedeva alla delicata operazione di sfornare. La mia meraviglia e sorpresa fu attratta dalla bellezza della cottura, in particolare dei piatti con visi di donna dipinti con rara freschezza. Vengo a sapere che l’autore, presente, era Daria, la ragazza che segue i corsi per iniziare i bambini alla ceramica. La stessa, mi ha detto che, per favorire la visione delle sue opere, approfittava del Nascondiglio, il piccolo locale, rigidamente spartano, che si trova in piazza Don Bartolomei di cui da vari anni è aperta la causa di beatificazione.
Alfiero Marchetti nel suo libro ” El tempo en s’é fermet”, una specie di antologia di memorie del suo amato paese Mercatello sul Metauro, nel capitolo “Alcune note per non dimenticare tanti concittadini”, inserisce anche Aldo Cantucci che morì nel 1997 a 72 anni. Non originario di Mercatello, ricoprì la carica di sindaco nella legislatura 1980-1985. Proveniva da una lunghissima esperienza da sindaco di Urbania, dove fu a capo dell’amministrazione comunale per 19 anni, dal 1958 al 1977. Viene ancora oggi spesso annoverato tra i sindaci storici della zona di quell’epoca, come Giuseppe Pasquini sindaco a Sant’Angelo in Vado per 25 anni dal 1960 al 1985, Antonio Mariano sindaco a Frontino per 34 anni dal 1970 e Ovidio Lucciarini sindaco ad Acqualagna per 35 anni dal 1960 al 1995.