«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). La Giornata Mondiale del Malato compie 30 anni ed il versetto lucano scelto per illuminarne il senso ed il significato esprime chiaramente l’intenzione originaria di questo evento ecclesiale, voluto da San Giovanni Paolo II come «occasione per crescere nell’atteggiamento di ascolto, ed io mi permetto di aggiungere, un ascolto gentile, di riflessione e di impegno fattivo di fronte al grande mistero del dolore e della malattia». L’esortazione di Cristo, così come riportata dall’evangelista Luca, crea una relazione forte e concreta fra sperimentarsi destinatari della misericordia divina e divenire protagonisti di uno sguardo di misericordia rivolto al fratello. Protagonisti di uno sguardo di misericordia rivolto al fratello sicuramente lo sono stati i numerosi volontari dell’UNITALSI di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, accompagnati dalla neo eletta presidente Velia Verdolini, che hanno partecipato alla Giornata mondiale del Malato incentrata nella celebrazione dell’Eucarestia, presieduta dal parroco Mons. Davide Tonti, nella concattedrale vadese venerdì 11 febbraio.
Unitalsi è l’acronimo di Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali che dal lontano 1903 vive grazie all’opera gratuita di moltissimi volontari che si impegnano per organizzare, accompagnare, assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto. Il pellegrinaggio è l’esperienza di carità che accompagna il loro agire quotidiano per divenire sostegno e dare vicinanza e solidarietà nella vita di ogni giorno alle tante persone sofferenti. Sorelle, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità, benefattori sono tutte le anime che muovono e danno senso all’Associazione. Il pellegrinaggio è il cuore dell’UNITALSI e Lourdes con la grotta di Massabielle, in particolare, sono l’incipit della storia di carità e di servizio che anima la missione dell’Associazione. Oltre 115 anni fa, un uomo, affetto da artrite deformante irreversibile, decise di dare vita all’UNITALSI dopo un pellegrinaggio a Lourdes: il giovane era il nobile Giovanni Battista Tomassi. L’esperienza fu per lui un momento di grazia straordinaria, infatti pur non avendo ricevuto alcuna guarigione comprese appieno l’importanza del messaggio mariano di conforto e speranza per chi soffre.
Di Diac. Biagio Picone