“Senti lo mare”: l’alba della musica
Un violino, un clavicembalo e il mormorio di una brezza leggera…
Monteciccardo, Monte Santa Maria
DI SIMONE SCIOCCHETTI
“E alle stecche delle persiane già l’alba. Il gallo, improvvisamente, la suscitò dai monti lontani, perentorio ed ignaro, come ogni volta. La invitava ad accedere e ad elencare i gelsi, nella solitudine della campagna apparita”. Bastano queste tre righe monumentali di Carlo Emilio Gadda, per rendere inutile qualsiasi altro tentativo di de-scrivere l’atmosfera surreale, e al tempo stesso concreta, come solo può avere lo svelarsi del sipario dell’alba. Immaginate una tenda, una delicata cortina e il nitore che si diffonde per “elencare i gelsi” e, “nella solitudine della campagna apparita”, far comparire anche un clavicembalista con uno strumento verde e decorato in oro, come è verde il verde di quell’ora e oro come l’oro del sole che comincia il suo raggiante lavoro quotidiano di miliardi di albe. Una dietro l’altra, forse la stessa, l’unica. E poi c’è il primo calore sul legno di un violino antico, stagionato e “albeggiato” forse, da innumerevoli aurore della Val di Fiemme. Profumo di abete rosso… quello che scaturisce dalla cassa armonica di Tommaso Luison, arco sapiente e crini e corde, ed equilibrio timbrico di unghie e nervi e polpastrelli a premere sulla tastiera minuta.
Sublime attrito che fa sobbalzare all’orecchio e al cuore la maestria di Giuseppe Tartini (Pirano, 1692 – Padova, 1770), Johann Heinrich Schmeltzer (Scheibbs, 1620 – Praga, 1680), e la spiritualità di Heinrich Ignaz Franz Von Biber (Wartenberg, 1644 – Salisburgo, 1704) la cui composizione in raccolta, dà il titolo all’appuntamento. Pizzicare perfettamente intonato alle corde di quell’ora in cui la musica si sveglia dall’ultima notte in cui un clavicembalista di nome Peerik, con la musica in testa, si sveglia all’improvviso, aprendo gli occhi sullo spartito macchiato di quel caffè dolce e amaro che precede il rituale del palcoscenico. “Senti lo mare” è il titolo della prima serata in cartellone di Musicae Amoeni Loci 2021, il mare visto da Monte Santa Maria di Monteciccardo, che incolla all’orizzonte il cielo e che fa colare il cielo sulla terra e sull’acqua come una piccola ed immensa goccia di mare… Miriam: “goccia di mare”, “stilla maris”, “stella di mare”, la dolcissima Vergine Maria alla quale il concerto è dedicato per mettere ancora una volta il Festival sotto la Sua protezione.
Le Sonate del Rosario, di Von Biber sono come grani di preghiere per omaggiare la Madre di Dio, chiedendo intercessione al proprio Angelo Custode, fedelissimo compagno di speranza, preghiera e intimo suggeritore di splendide melodie ed esecuzioni che fanno capire a orecchie attente che la musica è cosa del Cielo. L’alba è l’ora del pane, del profumo di prelibatezze e della buonissima colazione di una volta offerta da uno storico e fedelissimo sponsor di Musicae Amoeni Loci: il “Forno di Mariella Mosca”. Perfetto inizio di giornata, perfetto inizio di un bel programma musicale che ci accompagnerà per buona parte dell’estate con vigore, energia e creatività.
Tommaso Luison – violino / Willem Peerik – clavicembalo
PROGRAMMA
Heinrich Ignaz Franz Biber – Sonata n. 1 “L’Annunciazione” (dalle “Sonate del Rosario”)
Giuseppe Tartini – Sonata VI “Senti lo mare” – B. e1
Johann Heinrich Schmeltzer – Ciaccona in La maggiore
Giuseppe Tartini – Sonata XXII “Deh serbate, Amici Dei” – B a2
Heinrich Ignaz Franz Biber – Passagalia (dalle “Sonate del Rosario”)