Abba Marcello da 25 anni il
sorriso dei poveri dell’Etiopia
Don Signoretti festeggia un doppio traguardo: 25 anni di missione in Africa e 20 anni di sacerdozio
Intervista
DI ROBERTO MAZZOLI
In questi giorni don Marcello Signoretti (Abba Marcello), originario di Candelara festeggia un doppio traguardo: venticinque anni di missione in Africa e vent’anni di sacerdozio. «Guardo a questo cammino con riconoscenza a Dio – spiega – ma spero di poter continuare a servire il Vangelo in Etiopia finché ne avrò la possibilità». In questi giorni Abba Marcello è rientrato a Pesaro ma il biglietto aereo è già pronto per tornare nella sua missione di Soddo in Wolayta.
Abba Marcello anzitutto come stai, e come avete affrontato la pandemia in Etiopia?
Sono tornato da qualche giorno in Italia ed ho fatto tutti gli esami: tamponi, quarantena, e vaccino “Johnson & Johnson”. Ripartirò i primi di luglio se la salute me lo permette. La pandemia per ora non è poi tanto grave in Etiopia. Nella capitale Addis Abeba ci sono parecchi contagiati, ma fortunatamente anche tanti i guariti e pochi morti in confronto all’Italia e all’Europa.
L’Etiopia ha un Primo Ministro premiato col Nobel per la pace; qual è l’attuale situazione politica del Paese?
Dal punto di vista politico dobbiamo registrare dei dissidi etnici. Le regioni sono tante e alcune di queste desiderano una certa autonomia dal potere centrale. Questi desideri e queste aspirazioni, delle volte deluse o negate, danno origine a disordini. Il Primo Ministro Abiy Ahmed Ali appartiene all’etnia degli Oromo, la tribù più numerosa. Uomo molto preparato, intelligente e amante della democrazia. Vorrebbe portare il suo popolo su questa strada in pace ma credo che sarà un cammino molto lungo perché il popolo etiope ancora non è preparato ed è diviso in tante fazioni ed etnie contrapposte.
Che notizie ci porti dalla tua missione di Soddo, è possibile venirti a trovare in questo periodo di pandemia?
Ottime novità. Sono tante le persone che vengono a trovarci e a visitare questa terra di straordinaria bellezza e molti di loro sono giovani studenti. Con sei ore aereo ci si ritrova catapultati a Soddo. Qui abbiamo la possibilità di alloggiare i nostri ospiti presso il nostro centro per bambini di strada “Smiling Children Town” in camere dignitose. Per il cibo poi non c’è alcuna preoccupazione dal momento che abbiamo cuoche ben preparate a far da mangiare all’italiana. In questo momento il centro ospita circa cento bambini a cui riusciamo a dare un’alternativa alla vita delle periferie dove la situazione è tragica.
Cosa significa vivere nelle periferie?
Significa stare in case fatte di fango e paglia, prive di acqua potabile e corrente elettrica dove la gente viene colpita da malattie tropicali come elefantiasi, malaria, tracoma. Quando poi non ci sono soldi per medicine e ospedali, queste persone sono destinate a morte certa. Qui i bambini vivono seminudi e quasi sempre scalzi, con i piedini impastati di fango. Uomini e animali vivono sotto lo stesso tetto e visitando questi luoghi si possono osservare le pance gonfie di bambini malnutriti, le mamme con i seni seccati, gli arti divorati da piaghe tropicali e bocche sdentate. Ma vedrete anche sorrisi disarmanti e un’accoglienza speciale, braccia tese e abbracci sinceri: canto, danza, fede genuina e profonda. È il volto di quell’Africa povera ma giovane e gioiosa anche se non ha nulla.
Come viene vissuta la fede?
Qui la gente nasce, vive e muore senza tanto agitarsi: segue le leggi della natura con uno spirito di sopportazione che impressiona. È questa gente che ci insegna la fede, l’abbandono incondizionato nelle braccia di Dio, una resa che è fiducia e che è amore. Questa gente ci insegna che si può vivere anche con poco. Anche per questo sono rimasto affascinato fin dal primo momento che ho messo piede tra queste persone 25 anni fa.
Dopo 25 anni è tempo di iniziare a fare qualche bilancio. Quante cose sei riuscito a realizzare?
Abbiamo costruito chiese, scuole, asili, ponti, acquedotti, pozzi, strade, mulini, cliniche, case… abbiamo pagato buoi, mucche, pecore, coperte e materassi. Vestito, nutrito, pagato medicine e ospedali. Quest’anno abbiamo riparato le scuole pubbliche del Monte Damota, rifornito di banchi nuovi e di tutto il materiale scolastico. E poi ho scavato sei pozzi, fornito finestre, porte e soffitti per scuole di due villaggi: Hobiccia Badda e Bughe Mortato. Ho portato avanti un progetto per l’erogazione dell’acqua a sette villaggi.
Presente e futuro?
Ora sono impegnato a costruire tre blocchi di scuole superiori, vicino al nostro centro, per i ragazzi dell’università. Anche questo sarà un grande progetto a favore della popolazione del Wolayta, dal momento che c’è una scarsità estrema di scuole. Progetti per il futuro sono tanti: uno fra tutti, la costruzione di due ampi e capienti dormitori, da destinare a gente senza fissa dimora, a cui nessuno pensa, soli e abbandonati, che dormono per le strade, in particolare per anziani. Non so se avrò la forza e il tempo per realizzarli, ma la grinta ancora è buona e anche la salute grazie a Dio, nonostante i miei 79 anni di età.
Oltre alla Provvidenza puoi contare anche sull’aiuto di tante persone …
Vorrei ringraziare la città di Pesaro e tutti i benefattori. Tutto quello che riusciamo a realizzare lo dobbiamo a chi riempie le nostre mani. Un esercito di persone buone e generose, che nell’umiltà e nel nascondimento mandano avanti il lavoro dei missionari. Questo costante sostegno provoca tanta gioia perché semina nuova speranza in tante famiglie e permette a questa gente di sentire la tenerezza e l’amore del Padre. Vorrei concludere salutando tutti con l’augurio che i poveri sempre ci rivolgono “Che Dio vi benedica e vi dia lunga vita”.
Per aiutare la missione
I versamenti vanno intestati a: “VILLAGGIO DEI RAGAZZI SORRIDENTI ONLUS” Strada Pieve, 4 Candelara 61122 Pesaro (Italy) – Causale: CENTRO BAMBINI DI STRADA – SODDO (ETIOPIA).
Per versamenti Postali: C/C Postale 87964938. Per bonifici bancari: IBAN: IT20A0882613305000000070891. Banca di Credito Cooperativo di Pesaro – Agenzia di Santa Maria dell’Arzilla – Pesaro (PU)